A CARAMANICO IL CONGRESSO DEL LUPO

In corso da ieri, a Caramanico Terme,
l’International Wolf Congress,
a cura di Legambiente.
Perché «L’immagine dell’Abruzzo è funestata da una perdita di esemplari di lupi e orsi che in buona parte poteva e può essere evitata».

Perché wolf sta per lupo, e questo convegno scientifico conclusivo del Progetto Life Wolfnet avviato dal 2010 e cofinanziato dalla Commissione Europea, che si concluderà domani, venerdì,coinvolge i più noti ricercatori, biologi, naturalisti, veterinari, provenienti dagli Stati Uniti, dal Canada e da 10 diversi Paesi Europei.

Al centro del riflettere, il lupo, e la sua gestione planetaria, a 40 anni dall’emanazione delle prime leggi di sua tutela in Italia.

Una sessione parallela di lavori  è stata organizzata da Legambiente, in partnership con Parco nazionale della Maiella, Parco nazionale del pollino, Parco nazionale Foreste Casentinesi, Provincia dell’Aquila e Izs Lazio e Toscana.

Nell’auditorium San Domenico di Caramanico Terme, in provincia di Pescara, si sta discutendo del progetto Life Wolfnet: “Educare alla conservazione della Biodiversità”.

Per la sopravvivenza delle specie a rischio nel sistema dei Parchi, così come avvenuto anche per il camoscio appenninico.

È un metodo di lavoro che necessariamente deve essere mutuato anche per la conservazione dell’orso bruno marsicano che, dopo decenni di tentativi di protezione, resta ad alto rischio estinzione.

In termini di conservazione delle biodiversità, i Parchi abruzzesi hanno tenuto alta l’immagine dell’Abruzzo e hanno introdotto sistemi innovativi di conservazione tali da contribuire alla stesura e all’aggiornamento delle linee guida per i piani d’azione nazionali del Ministero dell’Ambiente. Questi risultati legittimano anche l’approccio di Legambiente, che già nel 1995, dapprima con il progetto APE (Appennino Parco d’Europa) e, successivamente, la Convenzione degli Appennini, introduceva politiche di sistema per la conservazione e lo sviluppo sostenibile delle aree interne valorizzando l’intera rete istituzionale locale.

«L’immagine dell’Abruzzo – rimarca Angelo Di Matteo, presidente di Legambiente Abruzzo – è però funestata da una perdita di esemplari di lupi e orsi che in buona parte poteva e può essere evitata. E qui non possiamo non rimarcare come le deleghe da parte degli assessorati regionali vengano esercitate su binari paralleli; da una parte apprezziamo lo sforzo del settore turismo, che si è avvalso dei parchi per spingere una comunicazione integrata dell’immagine dell’Abruzzo, e lo sforzo del settore agricoltura, che nell’ambito dello sviluppo rurale ha attuato una serie di misure a tutela della biodiversità. Parallelamente, invece, notiamo una mancanza di politiche del settore urbanistica e aree protette che, nell’ambito del governo del territorio e delle politiche di conservazione, manifesta una rumorosa assenza».

E venerdì sera, a conclusione della tre-giorni convegnistica,

Canti e racconti sulla Majella a cura di DisCanto e Alessandro Lucci.

Michele Avolio: voce, chitarra, bouzouki e percussioni Sara Ciancone: violoncello, percussioni e cori Antonello Di Matteo: zampogna, fisarmonica, clarinetto e organetto Elena D’Ascenzo: voce e chitarra con Alessandro Lucci: voce narrante.

Prose e poesie ispirate dal libro “I miei sogni sono tutti stati sulla Majella” di Paolino Sanelli di Decontra.

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