CREDO CHE CI TORNEREMO QUANTO PRIMA, A VILLA FILETTA

Di recente, ho trascorso un riposante week-end a Roccafluvione, nel B & B Villa Filetta. Il paese dista pochi chilometri da Ascoli Piceno ed è facilmente raggiungibile da ogni  direzione sfruttando la strada a scorrimento veloce che collega l’Adriatico a Roma. Il B & B è situato poco prima dell’ingresso al paese ed è immerso, come d’altronde gran parte delle abitazioni, nel verde riposante della campagna marchigiana. A prescindere da tali dettagli di natura “ecologica” rilevabili, per fortuna, un po’ dappertutto in Italia, salta immediatamente agli occhi la ricercatezza dei particolari profusa dalla signora Settimia nel tentativo di rendere accoglienti le camere messe a disposizione degli ospiti. E a Villa Filetta c’è anche la possibilità di usufruire di pacchetti bellezza e “remise en forme”, nel collegato vicino negozio di parrucchiere e centro estetico  termale con trattamenti esclusivi da fare anche in coppia.

All’arrivo, siamo stati accolti con cortesia e giovialità (dimenticavo, c’era anche mia moglie eh.eh..) da Antonio, marito della titolare, con il quale ho subito  instaurato un rapporto di empatia. Antonio è stato prodigo di suggerimenti sulle cose interessanti da vedere nei dintorni, monumenti e manifestazioni, e, ipotizzando una possibile nostra vena atletica, su percorsi da seguire in sicurezza volendo arrampicarsi sui contrafforti delle montagne che incombono maestose poco distanti. Purtroppo (per lui, s’intende), io e la mia signora attraversiamo una fase dell’esistenza in cui si è deciso di centellinare ogni sforzo; per cui ci siamo limitati a battere in lungo e largo Ascoli, confortati casualmente dal fatto che in quei giorni le piazze del centro storico fossero invase da stand mangerecci e da rivenditori di antichità (vere o fasulle) e varie chincaglierie. Naturalmente, a parte ingozzarci di prelibate olive ripiene e altra roba fritta dal poco rassicurante contenuto salutare per le arterie, abbiamo colto l’occasione per intrufolarci nei luoghi di pregio indicati su mappe e segnaletiche stradali. Quindi, soste più o meno mistiche in chiese, pinacoteche e palazzi rinascimentali di riconosciuto rilievo storico-architettonico, alternate a riposini forzati, con i piedi in fiamme, su panchine pubbliche e seggiole di eleganti bar di Piazza del Popolo. Il tutto immortalato come conviene per mezzo della macchinetta dozzinale che da anni collabora nell’operazione.

Facezie a parte, chiudo questo contributo a beneficio di eventuali viaggiatori col ribadire che il feeling instaurato con i titolari (e con il resto dei altri familiari che bazzicavano in loco), la comodità della camera e, cosa da non trascurare, la colazione abbondante e varia, ci hanno consentito un soggiorno più che gradevole. Credo che torneremo quanto prima.

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