LA NUOVA AURORA DE “I CANI”

 Il nuovo album de I CANI si chiama AURORA, esce venerdì 29  per 42 Records con distribuzione Master Music e Believe.
I Cani, e cioè la band-non band da Niccolò Contessa, musicista romano che nel 2010 si era fatto notare pubblicando, in forma anonima, due canzoni su YouTube (I pariolini di diciott’anni e Wes Anderson) e che l’anno dopo, con l’uscita del “Sorprendente album d’esordio de I Cani” era stato al centro di un caso discografico nel panorama della musica indipendente italiana.
Quello che è successo in seguito è di dominio pubblico: l’esordio nella top ten di iTunes; un tour di successo; fiumi di inchiostro (si è scomodato persino Roberto Saviano, che ha definito le loro canzoni : “Pura antropologia elettronica”)-
Poi è arrivato “Glamour” (2013), il disco che ha consacrato la loro ispirazione (nella discontinuità).
E adesso “Aurora”, con cui i Cani cambiano ancora pelle.

Fortemente influenzato anche dalle esperienze avute da Niccolò Contessa al di là della forma canzone (come nella colonna sonora originale da lui composta per “La felicità è un sistema complesso”, il film di Gianni Zanasi con Valerio Mastandrea presentato allo scorso Torino Film Festival) o in veste di collaboratore con altri musicisti (Niccolò ha seguito fin dal principio lo sviluppo di “Mainstream”, il secondo album di Calcutta, la rivelazione musicale italiana del 2015).
I Cani hanno realizzato una raccolta di canzoni orgogliosamente decelerazioniste: i ritmi si abbassano, le strutture si dilatano, ogni elemento si prende il suo spazio. Come “Il sorprendente album d’esordio”, infatti, “Aurora” parte da un’idea di suono ben precisa e prova a declinarla in tutte le sue sfaccettature in un percorso lungo undici canzoni. Un percorso che dura come un viaggio che comincia alla mezzanotte e finisce all’alba.
Il tentativo è quello di fare convivere le melodie killer tipiche delle canzoni de I Cani (che si sono da sempre autodefiniti come l’ennesimo gruppo pop romano) con un approccio alla materia sonora che pesca dalla musica elettronica e si allontana completamente dal rock.
Una scelta radicale anche per quanto riguarda la strumentazione usata: non c’è traccia di strumenti acustici, non ci sono batterie, o chitarre (come quelle suonate dai Gazebo Penguins in “Glamour”), ma solo sintetizzatori e drum machine.
In “Aurora”, le canzoni di Niccolò Contessa acquistano sfumature nuove, inedite, dai tratti quasi soul senza perdere l’immediatezza che da sempre le caratterizza.
E così, dopo avere raccontato – spesso anche involontariamente – le ansie e tic di una generazione che faceva fatica a scoprirsi adulta nel “Sorprendente Album d’esordio de I Cani”, l’io che cambia e combatte contro l’esposizione pubblica data da una popolarità ottenuta ma non inseguita (che sia reale o presunta, cambia poco) in “Glamour”, arrivati a tagliare il traguardo del terzo album I Cani tornano a parlare di noi partendo dalla consapevolezza che non siamo altro che un minuscolo puntino nell’universo, e che la teoria della complessità, il comportamento emergente e la materia oscura possono essere un buon punto di partenza anche per descrivere la quotidianità di un individuo arrivato alle soglie dei trent’anni.

Il nuovo disco verrà presentato in anteprima con due concerti speciali a Milano e Roma (il 21 febbraio all’Alcatraz e il 23 all’Atlantico Live Club) entrambi aperti da Calcutta.
Ma non finisce qui: I Cani hanno deciso di interrompere il periodo di lunga inattività live iniziato a settembre del 2014 con l’unico concerto in un club prima del tour vero e proprio che partirà ad aprile. Il 20 febbraio, quindi, saliranno sul palco del celebre The Cage Theatre di Livorno (una città dove non si sono mai esibiti in precedenza) per quella che è a tutti gli effetti l’anteprima dell’anteprima.

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