TOYO “HOLLY” ITO, PER FAR RESTARE IL PESCARA IN A

Che fine farà il bicchiere di vino, il calice infranto, l’Huge Wineglass di mister Toyo Ito, che oramai da tempo immemore fa brutta mostra di sé nella decadente piazza Salotto? Dove sarà delocalizzato il costoso, compatto e sfigato monumento di “arte contemporanea”, che segnò l’inizio del declino dell’amministrazione D’Alfonso? D’Alfonso sta tornando in auge; chissà che allora non ritocchi pure al Bicchierone Giappo.

Due le ipotesi più plausibili per la sua delocalizzazione in campo.

1) Issiamo il Bicchiere di Toyo, che pesa ben 24 tonnellate, e lo sistemiamo nell’area del teatro d’Annunzio sul lungomare Cristoforo Colombo, a un tiro di piccione dall’obelisco dannunziano. Sai che figurone durante la stagione estiva!

2) Lo dislochiamo dentro il Museo Michetti a Francavilla (il Mumi): non si trattava forse di uno squillante esempio di arte contemporanea urbana? Il presidente della Fondazione Michetti ha avanzato la sua proposta formale: dateci il Calice Rotto in comodato temporaneo, e noi vi diamo una cassa di Cagiolo riserva doc della Cantina Tollo, da esposizione.

Nelle ultime ore serpeggia anche una terza ipotesi. Se ne starebbe occupando il presidente della Pescara Calcio Sebastiani in persona. Rispedire il Bicchiere di Toyo Ito in Giappone, a spese del destinatario, incartandolo insieme a Milton Caraglio e Vukusic, l’Inzaghi dei Balcani, in cambio del bomber nipponico Toyo Holly Ito, adocchiato dagli infallibili uomini del segugio Delli Carri in Sol Levante. Unico neo: il campione Toyo Holly pesa 24 tonnellate e ogni tre mesi si accartoccia, si infrange e implode.

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