LUI, GIACOMO LEOPARDI

Arriva a L’Aquila per la rassegna  “LAVORI IN SCENA, azioni e visioni contemporanee”, al Gran Teatro Zeta, stasera, mercoledì 26 marzo 2014, ore 21, IO, GIACOMO LEOPARDI, testo e regia Lorenzo Costa, con Federica Ruggero e Lorenzo Costa.

Giacomo Leopardi nasce nel 1798 a Recanati nelle Marche che allora appartenevano allo Stato Pontificio. La sua è una delle più nobili famiglie del paese. I genitori, Monaldo e Adelaide, incideranno in modo significativo nella sua educazione. Il padre, uomo di idee reazionarie, è amante degli studi; la madre, donna energica, molto religiosa fino a sfiorare la superstizione è legata alle convenzioni sociali e ad un concetto profondo di dignità della famiglia, motivo di sofferenza per il giovane Giacomo, che non riceve tutto l’affetto di cui avrebbe bisogno.

In conseguenza di alcune speculazioni azzardate fatte dal marito, la marchesa prende le redini della gestione familiare, riuscendo a rimettere in sesto il patrimonio grazie ad una rigida economia domestica.

Fino al termine dell’infanzia Giacomo cresce comunque allegro, giocando volentieri con i suoi fratelli, soprattutto con Carlo e Paolina che amava intrattenere con racconti ricchi di fervida fantasia.

La messa in scena dello spettacolo parte dall’analisi degli accadimenti pubblici e privati, scava nei sentimenti più profondi dell’uomo, mettendone in luce i dubbi, le speranze, le paure, il desiderio di vivere nonostante tutto.

Due attori-narratori introducono al clima storico politico di fine ‘700, per soffermarsi sulle vicende di Monaldo e Adelaide. Di tanto in tanto si liberano del ruolo di narratori, per diventare i personaggi.

Il lavoro non ha la pretesa di essere esaustivo dell’opera e della vita, ma vuole soffermarsi sulle sofferenze di un uomo, di un grande letterato che, in anticipo di almeno un secolo, mette a nudo quel “ male di vivere” caro a tanta letteratura del ‘900. Uno spettacolo in cui storia e letteratura si  intrecciano, ma la vita dell’uomo resta in primo piano e conoscerla aiuta la comprensione del poeta.

 

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