INDAGINE SU UN EX PRIMO CITTADINO DI NUOVO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO

(Luciano D’Alfonso, l’ex amatissimo sindaco di Pescara, astro nascente da una vita del centrosinistra abruzzese e nazionale, è stato assolto. La notizia, la sentenza, un po’ nell’aria, è giunta stamattina. Clamorosamente sconfessato il teorema accusatorio. Ripropongo per l’occasione lo scritto corsaro che a Lucianone dedicai, ormai una mezza dozzina d’anni fa).

E‘ il sindaco più cool, ha 37 anni ma ne dichiara 73, si chiama Luciano D‘Alfonso.

Sa come recuperare alla gioia di vivere gli aspiranti suicidi e i dark-punk.

“Non ammaloratevi, screanzati, intavoliamo un sano dialogo competitivo, urge un protagonismo sociale e solidale, specializzatevi in e-government!”.

Nel 1995 fu eletto presidente della Provincia, il più giovane presidente della Provincia di sempre e nel 2000 approdò a Palazzo dell‘Emiciclo, il consigliere regionale più votato nella storia dell‘umanità. E‘ animato da tetragona competenza, dinamismo inesauribile, incrollabile concretezza.

“Sono senz‘altro uno dei maggiori esperti di sviluppo socioeconomico del territorio, non solo del sistema metropolitano pescarese, ma dell‘intera area regionale e medio-adriatica e mediorientale, e finanche europea”.

E‘ senz‘altro capace di intercettare i venti della modernità che spirano forti da Bruxelles.

Quand‘era bambino, la domenica mattina chiedeva con cortese fermezza alla  mamma di poter implementare del moderato sugo sulle fettuccine.

A scuola, ai compagni di classe che giocavano a tirarsi gli scozzetti, invocava sussidiarietà orizzontale o, in extrema ratio, la solidarietà nazionale. Prima di qualsiasi domanda da parte degli insegnanti esigeva le linee guida, il progetto-pilota dell‘interrogazione.

Viene fatta risalire all‘età di tredici anni la sua prima cotta per un protocollo femminile.

A sedici anni, ascoltando all‘incontrario un sulfureo disco di Christian, venne assalito da una profezia: “Nel 2009 presiederai, assieme a Sabatino Newman Aracu, l‘evento del secolo, e non ridere ti prego: i Giochi del Mediterraneo”.

L‘anno successivo, mentre era in ritiro spirituale presso la sede del Comitato interministeriale per la politica economica, la profezia numero due: “Nel 2004 non soltanto fisserai tutte le telecamere con rapimento mistico e sensuale, ma ti spingerai oltre: porterai il tuo dotto verbo a “L‘appetito vien mangiando”, programma-cult di Telenove”.

In seguito si fece intrepido playboy, le donne le adescava così: “Vuoi venire a vedere la collezione di delibere amministrative a casa mia?”.

E‘ un uomo democratico e buono.

(Un suo assessore: “Lucianì, posso rilasciare un‘intervista?”. “Provaci e ti massacro di mazzate”).

Ai commercianti ha detto: “Vi conosco benissimo. Declinerò adesso un coacervo di cogenti possibilità. Anch‘io amo consumare merci. Ogni sabato mattina entro in un negozio del centro, col berrettino di Dj Francesco, in incognita assieme alla mia scorta e al mio parrucchiere personale”.

Ai no-global ha detto: “Vi conosco benissimo. Declinerò adesso un coacervo di cogenti possibilità. Anch‘io sono stato giovane e zuzzurellone, sapete? Rammento un‘estate del 1981, avrò avuto sì e no 55 anni. Eravamo a un festival di catto-hardrock organizzato da Flaminio Piccoli e Ciriaco De Mita, mi ero pure bevuto una 0,1 di birra, che sballo! Giocavamo a pagapegno, non dovetti dare un bacio senza bocca sulla mano guantata della ragazza-immagine dei boy-scout di Spoltore?”.

(“Pronto, Lucianì, senti….”. “Cazzo!!!”).

CONDIVIDI POST

Rimani Connesso

Altri Aggiornamenti