Sabato scorso l’Associazione Vagiti Ultimi ha dato il via, presso le suggestive Cisterne romane di Palazzo Duchi d’Acquaviva, ad Atri, alla mostra “Ante Mortem”, collettiva che ospita i lavori di 30 artisti di fama nazionale e internazionale, acclarati Maestri e giovani talenti emergenti dell’arte contemporanea.
La mostra ha il pregio, inoltre, di presentare – in prima assoluta – l’omaggio a Pasquale Di Fabio dal titolo “Da Padre in Figlio”: il dialogo tra padre e figlio come simbolo della processualità generazionale nell’arte. Insieme alle opere del noto artista marsicano, infatti, si possono ammirare i quadri del figlio Alberto, protagonista anche a Castelbasso con la personale “Paesaggi della mente”. Tra gli spazi intrisi di storia e cultura delle Cisterne si stagliano i lavori dei 30 artisti: pittura, scultura, fotografia, videoart ed installazioni. Tra questi, Rita Antonioli, Andy Fluon, El Gato Chimney, Adam Martinakis e Pep Marchegiani. Numerosi sono gli inediti, creati ad hoc dagli autori per rispondere all’invito di Vagiti Ultimi, a presentare opere sul tema dell’ “Ante Mortem”.
“Ante Mortem” rappresenta la terza tappa di un percorso iniziato nel settembre del 2012. Il progetto negli anni si è caricato di crescente valore e spessore artistico, «in un climax che ha consacrato l’evento tra i principali di arte contemporanea della regione Abruzzo». Nell’esordio, del 2012, è stato presentato “Freak. Il diverso”- omaggio a Mauro Andrea; nel 2013 “Latenti Numeri. La matematica nell’arte”. Le due edizioni hanno ospitato, tra gli altri, artisti di fama internazionale come Matteo Basilè, Stefano Solimani, Silvano Braido, Stefano Tedioli, Fathi Hassan, Claudio Cargiolli, Lorenzo D’Angiolo.
Il progetto Vagiti Ultimi, muove i suoi primi passi con l’intento di consacrare Atri – città ricca di preziosi espressioni di arte del passato – anche come città d’arte contemporanea. «Attraverso il confronto dialettico e multiforme dei linguaggi di grandi Maestri e di giovani emergenti, porta in scena le contraddizioni sempre mutevoli dell’epoca coeva. Abbraccia una visione glocal, attraverso la quale mira a riportare le tensioni e i guizzi internazionali nel terreno sempre sorprendente e fertile del locale».
La collettiva “Ante Mortem” sarà visitabile fino al 18 agosto.