GALEONE, NOW

Zdenek Zeman se ne è andato. Un po’ alla maniera frettolosa di Mourinho subito dopo la vittoria della Champions. E’ un uomo anche il boemo. Non è forse quel supereroe vintage che in tanti avevamo creduto, magari equivocando certe sue affermazioni.

E’ andato dove lo ha portato il cuore, ma anche e soprattutto dove lo ha trascinato la ragione: come ha tenuto a precisare lui stesso, la Roma è una grande squadra e, a 65 anni suonati, treni tanto importanti potevano non sfrecciare mai più. Non ci resta che farci forza e provare a guardare avanti, a un immediato futuro comunque tinto di serie A, per noialtri biancazzurri. Anche se sarà molto difficile tornare a canoni di “normalità” calcistica. Dal Don Perignon al vino della casa il passo è atroce. Il calcio è fatto della stessa sostanza dei sogni.

Mi toccherà persino cambiare il nome di questa rubrica. E come la ridenominerò? Ciro Ferrara now? E’ l’allenatore dell’Under 21, alfiere di un football non esattamente spregiudicato, il candidato numero 1 alla successione di Zeman. Giampiero Gasperini now? L’ex pupillo di Giovanni Galeone, che però è fuori budget, perlomeno ci si avvicina a un’idea e a una pratica di calcio offensivo e totale, non a caso è considerato (insieme a Max Allegri) il più plausibile erede del profeta Galeone. Galeone now: ecco come vorrei intitolarla la mia  nuova rubrica. Ma al clamoroso ritorno del Profeta nessuno pare averci minimamente pensato.

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