ED ECCO A VOI, IL M.O.F. QUINTET

Sabato 12 aprile, alla Maison Des Arts in corso Umberto a Pescara (nel Palazzo Caripe), alle 18 (ingresso libero consentito dalle 17.30 fino ad esaurimento posti),

ultimo appuntamento della rassegna “Sabato in concerto jazz“, con uno straordinario mix di talenti provenienti da tutta Italia.

Manuel Trabucco al sax, Filippo Vignato al trombone, Frank Martino alla chitarra, Stefano Dallaporta al basso, Diego Pozzan alla batteria. Sono i M.O.F. Quintet; la rivista Jazzit li annovera tra i gruppi emergenti di maggior talento, ma la retorica del giovane regge fino a un certo punto, perché hanno già alle spalle due cd, e partecipazioni importanti in festival italiani ed esteri.

Quest’estate sono stati invitati nella rassegna organizzata dallo storico gruppo degli Area in Puglia, a Monte S.Angelo,

e il tastierista del gruppo culto del rock progressive italiano, Patrizio Fariselli, colpito dal sound della formazione ha scritto le note di copertina del loro ultimo lavoro discografico ,“Fried Generation” (Auand records) che sarà presentato sabato a Pescara.

La rassegna è organizzata dagli Archivi Sonori di Maurizio Rolli.

L’acronimo M.O.F  “è il mercato ortofrutticolo di Ferrara – una affermazione che può spiazzare quella del sassofonista abruzzese Manuel Trabucco, che subito precisa – ossia il parcheggio vicino il conservatorio Frescobaldi di Ferrara dove tutti noi abbiamo studiato: era il nostro primo luogo di incontro, la mattina si lasciavano le macchine e si parlava di progetti, sogni, aspirazioni, si parlava soprattutto  di musica, e così è nato questo progetto”.

Come può definirsi la vostra musica? “Il nostro tratto distintivo è quello di lavorare costantemente sul sound del gruppo, non vogliamo apparire come dei solisti che si uniscono e infatti le nostre sonorità sono in costante evoluzione: ci avvaliamo anche dell’elettronica che potrebbe essere definita il componente aggiunto della nostra formazione”.

” Ci sarà solo da divertirsi, non ci sarà spazio per la diffidenza. Cerchiamo di avere uno sguardo sempre attento sulle nuove direzioni del jazz, nella nostra musica ci sono evidenti contaminazioni rock e indie: comunque si tratta sempre di un repertorio di facile ascolto, a presa diretta” – conclude Trabucco.

 

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