E SE TRA UN MESE FINISCE IL MONDO: LA MODA DEI BUNKER

Manca quasi un mese alla fatidica data che segnerà il cambiamento tanto temuto annunciato dai Maya. Ve ne eravate scordati? Memento. E nel mondo ci si attrezza. Obbiettivo la sopravvivenza. E comunque dilaga la curiosità preventiva. Pensate che a dicembre in Messico, Honduras, Guatemala, El Salvador e Belize è previsto, proprio a ridosso della “catastrofe”, l’arrivo di una cinquantina di milioni di turisti smaniosi di vedere con i propri occhi i luoghi in cui ha avuto origine la presunta funesta profezia del calendario Maya. Sperando di non incontrarci Giacobbo di Voyager.

E poi, va da sé: in California sono stati costruiti  venti bunker sotterranei capaci di accogliere fino a 200 persone (c0n tanto di riserve di cibo per un anno: un singolo posto costa 50.000 dollari). Lo stesso accade in Spagna, con due bunker costruiti nella Sierra de Madrid e nella Sierra Nevada, in Andalusia.

E in Italia? Be’, qui da noi i costruttori di bunker hanno visto triplicare le richieste rispetto al 2009, e ci sarà un perché.

I clienti? Commercianti, industriali ma anche parlamentari. Dentro un bunker, si sa, l’immunità parlamentare è ancor più a prova di bomba.

Rifugi anti-profezia Maya sono in costruzione in Toscana, sull’Appennino e sulle colline di Asti. E ben trentotto famiglie italiane hanno abbandonato il nostro Paese per aderire all’associazione ”Quinta Essencia”, e ora dopo aver ottenuto la nazionalità messicana, vivono blindate in una fortezza in un’antica località Maya dello Yucatan, in serena attesa dell’Apocalisse. Altri lungimiranti connazionali si sono invece dislocati nelRifugio delle aquile” a Xul, un piccolo borgo sui monti dello Yucatán, dove sono stati costruiti villini con pareti in cemento armato, spesse oltre 60 centimetri, porte e finestre a prova di esplosivo, sistemi antincendio e anti-inondazione.

Fino alla fine del mondo.

CONDIVIDI POST

Rimani Connesso

Altri Aggiornamenti