A PESCARA È TUTTO UN BAR

Un rapporto Confesercenti fotografa lo stato delle cose sull’apertura di nuove attività commerciali a Pescara, nei primi dieci mesi dell’anno.

Ci siamo tutti resi conto, passeggiando, che nel nuovo centro pedonalizzato e dintorni è ormai tutto un aprire di bar e sue evoluzioni della specie?

Il rapporto ci dà ragione.

Rispetto al medesimo periodo 2012, infatti, a Pescara è avvenuto un aumento di attività di bar, enoteche, vinerie e birrerie del 7,2 per cento, rispetto a una media nazionale del +2,1 per cento.

A questa escalation si aggiunge l’incremento del 5,4 per cento di ristoranti (+3,7 per cento la media italiana),

e una forte crescita anche per i prodotti alimentari di qualità: +6,2 per cento nell’ortofrutta (+2,8 per cento di media nazionale),+5,5 per cento vendita di carni e lavorati, mentre a livello nazionale si è in decrescita dell’un per cento.

Mentre ha conosciuto un boom il commercio elettronico: ben 81 le attività specializzate in tal senso.

In calo, ma non troppo, l’immarcescibile spina dorsale del commercio alla pescarese, con 860 aziende:

l’abbigliamento: meno 1.8 per cento.

Stazionario, anzi, in costante trasformazione, ma mai in discesa, invece, il regime fiscale che regola, o meglio, stritola il commercio.

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