Mica soltanto la crisi economica. Ma anche la croce e la delizia del nostro tempo, la tecnologia, ora si mette di traverso nel cammino irto di ostacoli, si fa per dire, del maschio contemporaneo italiano.
Il cosiddetto multitasking e la connessione continua alla Rete (a cominciare da Facebook e Twitter) sarebbero tutti fattori di rischio e fonti di disturbo e disagio. Anche e soprattutto sessualmente parlando.
Il ‘tecnostress‘, lo stress generato dalle nuove tecnologie che colpisce milioni di italiani, oltre ad ansia, insonnia e irritabilità, presenta infatti un altro favoloso effetto collaterale: il calo del desiderio erotico, nonché numerosi altri problemi sessuali e di relazione.
Sono le conclusioni di uno studio condotto da una società di ricerca i cui esperti hanno intervistato centinaia di manager Ict.
Il tecnostress fa rima con l’astenia sessuale, il calo del desiderio dovuto all’abbassamento del livello di testosterone.
E nei formidabili States, come butta? Secondo uno studio, emerge che il 16% degli uomini americani soffre di totale assenza di stimoli sessuali nei confronti della partner per via del troppo tempo passato a postare e twittare.
Meglio un bel tablet nuovo fiammante, che quella tipa tenebrosa dagli occhi fiammeggianti?
Meglio un’app oggi, che un amplesso domani?