IL RITORNO, O QUASI, DEI MITICI CSI SENZA FERRETTI

Sabato 5 ottobre alle 22.30, dopo 15 anni,

al Pin Up di Mosciano Sant’Angelo,

Canali-Magnelli-Maroccolo e Zamboni,

insomma, la gloriosa formazione originale dei Csi (il Consorzio Suonatori indipendenti), eccetto il frontman Giovanni Lindo Ferretti che, si sa, ha abbracciato altre cause,

tornano assieme per riproporre il repertorio CSI con il progetto: “Ciò che non deve accadare ACCADE, nessuna garanzia per nessuno“.

Con loro anche Angela Baraldi, alla voce, e Simone Filippi alla batteria.

Attesa alle stelle tra gli irriducibili ultrà abruzzesi di quella che è stata forse la più significativa rock band indipendente patria, dal piglio punk, del ventennio ’80-’90: prima sotto la sigla  Cccp, poi sotto le spoglie Csi (con cui centrarono anche un clamoroso primo posto nella classifica degli album più venduti in Italia, quando uscì il loro epocale “Tabula Rasa Elettrificata”).

Ritmi taglienti e marziali, a tratti metallici; liriche scolpite sulla roccia viva del rimosso collettivo, o su una realtà potenziata, sognando in fondo mondi rarefatti e pacificati.

I quasi-Csi riproporranno dal vivo brani tuttora cantatissimi da chi c’era e da chi avrebbe tanto voluto esserci, vista la desolazione della scena indie attuale.

«Noi, ci siamo. Senza nostalgie di futuro, senza progetto costituito, senza smanie, ci siamo perchè è bello esserci, e giusto. Abbiamo assistito a un degrado esasperante del nostro Paese, in questi quindici anni; ognuno di noi a suo modo ha dato una forma pubblica, condivisa, al malessere che governa tutti. Ciò che non doveva accadere, accade quotidianamente, in forma progressiva e asfissiante. “Nessuna garanzia per nessuno”, dicevamo in una nostra canzone, ragazzi, ricordate? Quello che sembrava impensabile, ansia d’artisti, oggi è pratica giornaliera. Fragorose, pesanti, monolitiche, apocalittiche, le nostre canzoni segnalano ancora le paure e le premonizioni del nostro declino. Spegnere il video, uscire di casa, muoversi, vivere, sognare, ritrovarsi, guardarsi, esserci, noi, voi, è ancora una volta l’antidoto migliore».

Rivolevamo tanto i Csi che ci spettavano, li volevamo perché erano nostri, ci aspettavamo.

Eccoci accontentati.

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