IL MITO DI RODRIGUEZ, “SUGAR MAN”, IN ITALIA

L’immenso RODRIGUEZ mercoledì sera alle 21, 20 maggio è in concerto al Gran Teatro di Roma; aprirà il concerto NUGENT & BELLE, un duo femminile inglese fortemente voluto dall’artista messicano “ritrovato”.

Sabato sera, invece, 23 maggio, suonerà al teatro Verdi di Firenze.

Una storia da Oscar quella di Rodriguez, ormai leggendario cantautore di origini messicane, musicista autodidatta proveniente dalla working class americana del dopoguerra. Iniziò a suonare durante gli anni ’60 nei bar e club di Detroit. Proprio lì registrò ‘Cold Fact’ (1969) e ‘Coming From Reality’ (1971). Dischi splendidi, che però  al tempo non furono notati da nessuno. A quel punto il Nostro lasciò la carriera da musicista, riprendendo gli studi in filosofia e continuando a lavorare come operaio edile per sostenere sua famiglia.

A metà degli anni ’70 i brani di Rodriguez ebbero però un clamoroso successo sulle radio australiane e neozelandesi, tanto da spingere Sixto a intraprendere un fortunato tour nel continente oceanico. Lui però ancora non sapeva nulla dello status di rock tar che aveva raggiunto, in sua contumacia, in Sud Africa: qui era popolare al livello di icone come Bob Dylan, Jimi Hendrix e Jim Morrison. Il movimento anti-Apartheid e molti musicisti sudafricani presero ispirazione dai testi profondi delle canzoni di Rodriguez; i suoi brani divennero veri e propri inni contro il regime di segregazione razziale. E alla fine degli anni ’90,finalmente, Rodriguez fu chiamato per un tour in Sud Africa. Fu la (ri)nascita del suo mito. La storia di Sixto Rodriguez è stata poi raccontata nel documentario vincitore di un Oscar, da brividi, ‘Searching For Sugar Man’.

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