ECCO LORETOWIEW, IL FESTIVAL DI FOTOGRAFIA DEL PAESAGGIO

gggLORETO APRUTINO LORETOVIEW. Festival di Fotografia del Paesaggio. Con mostre, musei, percorsi nel borgo, incontri a cura di Vincenzo de Pompeis, Gaetano Carboni e Giorgio D’Orazio. Dal 4 luglio al 7 settembre, dal martedì alla domenica dalle 18 alle 23.

Loretoview è il primo Festival di Fotografia del Paesaggio in Italia, promosso dalla Fondazione dei Musei Civici e dal Comune di Loreto Aprutino. Il concetto di paesaggio in vista, richiamato dal leitmotiv di Loretoview, esplicita tanto l’esigenza di ricondurre nelle sue peculiarità il paesaggio naturale e urbano all’attenzione del fruitore finale, quanto quella di arricchire questo stesso paesaggio con interventi artistici e didattici che coinvolgano i medesimi fruitori. Il medium prediletto è la fotografia: oltre a numerose mostre fotografiche dal taglio anche internazionale, sono previste visite ai musei cittadini, percorsi liberi tra location esclusive spesso inaccessibili o inusitate, e anche, sempre restando fra novità e tradizioni, eleganti offerte enogastronomiche all’aperto accompagnate da note di musica. Arte, natura e cultura del territorio sapranno convivere dall’estate fino al primo autunno.

Le Mostre costituiscono un elemento portante di Loretoview. Cinque le sezioni di mostre fotografiche,organizzate all’interno del centro storico, occupando, grazie alla disponibilità di spazi interni ed esterni, location storiche e le stesse vie cittadine: la fotografia vissuta dal borgo, il borgo vissuto attraverso la fotografia.

Alla prima sezione –    rispondono due distinte esposizioni personali di due nomi stra-conosciuti, ospitate nell’ex Convento di San Giuseppe e nel Castelletto Baldini Palladini Amorotti con l’obiettivo di mettere a confronto due distinti linguaggi della fotografia contemporanea. Sono Franco Pagetti e Irene Kung. Da un lato i paesaggi afgani fermati dall’alto del famoso fotoreporter italiano Franco Pagetti, collaboratore di testate come Time Magazine, New York Times, The New Yorker, Vogue America, Le Figaro Magazine, Le Monde, The Independent, Days Japan, che ha documentato l’Afghanistan in diversi momenti (1997, 1998, 2001, 2009 e 2010), immagini evocative di scenari da cronaca estera mitigati dall’ingombrante bellezza della natura. Dall’altro i colti “ritratti” delle “città invisibili” immortalati dall’elegante fotografa svizzera Irene Kung, una formazione pittorica alle spalle e diverse mostre personali in Italia e all’estero, pubblicati da importanti testate internazionali a dimostrazione dell’originalità di un obiettivo capace e impeccabile puntato su capolavori dell’architettura di tutti i tempi.

Nella seconda sezione – STORICA – saranno esposte, negli spazi del seicentesco Palazzo Guanciali, tre antologie di immagini di tre personaggi della cultura italiana del Novecento: il noto graphic designer Heinz Waibl – uno dei maggiori comunicatori visuali del secolo passato; l’architetto Giovanni Michelucci, uno dei padri dell’architettura italiana moderna; lo scrittore Giorgio Manganelli, presentato con un’esposizione tra scatti inediti a supporto di puntuali “parole edite” del suo reportage in Abruzzo, finito nelle lettissime pagine del libro “La favola pitagorica” (Adelphi), che regalano nuove interpretazioni del territorio e delle sue particolarità.

La terza sezione – SITE SPECIFIC – disegna un percorso che tocca Via degli Aquino, Via del Baio e Largo Unità d’Italia con le fotografie naturalistiche di Bruno D’Amicis, una selezione d’immagini di grande formato esposte appositamente in esterna da questo straordinario fotografo, vincitore del primo posto assoluto nella categoria “Nature” del prestigioso World Press Photo 2014 e di quattro menzioni all’European Photographer of the Year, nonché collaboratore di testate come National Geographic Magazine World Edition, GEO, BBC Wildlife, Il Venerdì di Repubblica, Bell’Europa. L’immagine della natura interpretata dall’obiettivo di questo giovane e straordinario fotografo, tra panorami e focus di flora e fauna, racconta il carattere più intimo e primordiale delle montagne d’Abruzzo, evidenziando lo spiccato interesse per i temi della conservazione degli ambienti naturali e della biodiversità molto cari all’autore.

Dedicata al contemporaneo più giovane, a nuove proposte, la quarta sezione – YOUNG – è una mostra collettiva di dodici fotografi, ospitati negli spazi dell’imponente Castello Chiola con le più libere interpretazioni contemporanee del paesaggio naturale, urbano, umano, immaginario. Marco Antonecchia, Sabrina Caramanico, Francesca De Rubeis, Patricia Dinu, Pierluigi Fabrizio, Alessandra Giansante, Enrico Libutti, Francesca Loprieno, Miss TumiStufi, Ciro Meggiolaro, Giuliano Mozzillo e Roberto Zazzara, ciascuno con il proprio dittico fotografico, compongono un caleidoscopio unico sul tema del paesaggio, tra visioni e ispirazioni differenti, quasi a fermare una sintesi della realtà tra impulso individuale e anelito universale.

L’ultima sezione – UNCONVENTIONAL – è nata per ospitare un particolare sguardo fotografico del paesaggio, innovativo e non convenzionale, sia nella scelta dell’approccio alla materia, sia negli esiti di questa ricerca fotografica sulla realtà. A Palazzo Guanciali, tra video, fotografia e poesia il bolognese Andrea Basili propone un’installazione di forte impatto cromatico, che racconta eludendo l’immagine di boschi e foreste, di una natura che si trasforma in energia pelagica nella quale immergere desideri e intenzioni, come nota l’autore, e dalla cui osservazione scaturiscono «onde policrome che hanno sostituito la fisicità di una dimensione che non mi apparteneva».

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