“GOLDEN YEARS”: TESTAMENTO ROCK, DOPO UNA FINE ASSURDA

Esce il 25 gennaio per Giunti il libro “Golden Years”, scritto da Ali Eskandarian, musicista iraniano trapiantato in America morto in modo violento tre anni fa a soli 35 anni.
Nel novembre 2013, a Williamsburg, Brooklyn,  è stato ucciso infatti insieme a due membri del gruppo rock The Yellow Dogs (scrissero tra l’altro  la colonna sonora del film gatti persiani. Premiato a Cannes). Il killer, un musicista legato alla band da un rapporto di amicizia e rivalità, dopo aver fatto irruzione nell’appartamento con un fucile d’assalto, si è suicidato. Nei mesi precedenti Ali stava discutendo con il suo amico olandese Oscar van Gelderen, editore, del romanzo semiautobiografico su cui aveva appena finito di lavorare.
Golden Years è questo romanzo.

Ambientato ai giorni nostri tra New York, Teheran e Dallas, Golden Years racconta la storia di un gruppo di giovani musicisti iraniani che sognano di sfondare in America. Squattrinati e affamati, mentre come cani randagi si aggirano per le strade provando ogni tipo di droga e passando da un letto all’altro, i protagonisti di Golden Years sono esuli romantici che tentano di resistere alla durezza dell’Occidente facendo del rock la loro religione.

Narrato in forma quasi diaristica dalla voce rabbiosa e struggente di Ali, questo straordinario romanzo on-the-road dipinge a tinte forti la disillusione e l’orgoglio giovane di vivere ai margini di una società ottusa e di un capitalismo arrogante e senz’anima.

Ali Eskandarian (1978-2013) era cresciuto a Teheran durante la rivoluzione iranianA

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