Luca Boschi: fotografo, anzi, “architetto della luce”

Luca Boschi (https://www.instagram.com/lucaboschi_thelightarchitect/) coltiva un amore totalizzante per la fotografia che esercita per pura passione artistica. Da una decina d’anni vanta uno studio molto attrezzato: vi transitano, per gli shooting, modelli e modelle in arrivo da tutta Italia. Luca ama cristallizzare la forma fisica nel suo potenziale fulgore, grazie alla sua fida Canon 5D Mark 3.

Il suo lavoro spazia dal fitness alla moda, dal beauty al benessere, dal glamour alle gallerie d’arte. Luca scommette su una tecnica tutta sua, lo shadow weaving, che si basa sulla sovraimpressione di luce: partendo da una base a sfondo nero, la sovrappone alle forme del modello/a e poi ne aggiunge un’altra di tipo ancora diverso, mettendo in risalto alcune parti e in secondo piano altre. E proprio l’assenza d’illuminazione “nativa” diventa un valore aggiunto. Prendono così forma figure del tutto inedite, il viso e i corpi sono riplasmati, escono dall’oscurità e la luce veste le silhouettes come una seconda pelle.

Nasce da qui il suo soprannome artistico, “The Light Architect”, con cui lo trovate su Instagram. «Uso la luce per esaltare, con le ombre, i dettagli fisici o un gesto dinamico. Mi piace giocare e lavorare con più luce possibile. Nonostante le mie foto possano apparire molto scure, utilizzo almeno quattro flash». Luca scatta sempre di sera nel suo studio di Teramo. «Opero tantissimo in studio, in presa diretta durante le mie sessioni – spiega -. A volte mi stupisco perché viene fuori qualcosa di completamente diverso, e magari senza nemmeno una color correction: era talmente ad hoc che l’ho lasciato così».

La capacità di catturare bellezza da chi sapeva e da chi non sapeva di possederne. I suoi scatti sono di grande impatto, smaliziati e suggestivi E su Instagram, che ha restituito centralità alla fotografia nell’immaginario collettivo, Luca Boschi conta già su un piccolo esercito di followers. «Pubblico le foto sul social come fossero delle collezioni permanenti di uno stilista. Installazioni artistiche, un po’ come fanno certe leggendarie case di moda. Al posto degli abiti, faccio sfilare le mie immagini».

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