I FILM DEL FLAIANO DI OGGI

Il 39esimo Flaiano Film Festival, iniziato ieri, entra nel vivo.

Il programma di oggi (al cinema Massimo di Pescara).

In Sala 1, alle 18,30, nell’ambito del concorso italiano (in gara film che non hanno avuto una larga distribuzione pur se sostenuti dalla Direzione Cinema del Ministero dei Beni Culturali)  sarà proiettato il film( tratto da Andrea Camilleri) “La scomparsa di Patò” di Rocco Mortelliti. 1890. Vigata. Nel corso della recita del Venerdì Santo, detta il “Mortorio”, il ragioniere Antonio Patò che è impiegato nella banca locale, scompare. Il suo ruolo era quello di Giuda che, una volta messosi il cappio al collo, doveva cadere in una botola. Quella botola però risulta vuota. La moglie si rivolge al delegato di Pubblica Sicurezza Ernesto Bellavia ma costui si trova a fianco nelle indagini il Maresciallo dei Carabinieri Paolo Giummaro, stanco di occuparsi di piccole beghe paesane e pronto per la grande inchiesta. I due procederanno fianco a fianco, con una rivalità che progressivamente si trasformerà in cooperazione, nello scoprire verità che alcuni preferirebbero occultare. È un giallo in piena regola. Alle 20,30 si prosegue con l’ultimo film di Marco Tullio Giordana, “Romanzo di una strage“, che ha tra i protagonisti Pierfrancesco Favino, che riceverà domenica 8 luglio il Premio Flaiano. Milano, dicembre 1969. Giuseppe Pinelli è un ferroviere milanese. Marito, padre e anarchico anima e ispira il Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa. Luigi Calabresi è vice-responsabile della Polizia Politica della Questura di Milano. Marito, padre e commissario segue e sorveglia le opinioni politiche della sinistra extraparlamentare. Impegnati con intelligenza e rigore su fronti opposti, si incontrano e scontrano tra un corteo e una convocazione. L’esplosione alla Banca Nazionale dell’Agricoltura di Piazza Fontana, in cui muoiono diciassette persone e ne restano ferite ottantotto, provoca un collasso alla nazione e una tensione in quella ‘corrispondenza cordiale’. Convocato la sera dell’attentato e interrogato per tre giorni, Pinelli muore in circostanze misteriose, precipitando dalla finestra dell’Ufficio di Calabresi, che in quei momenti non era nella sua stanza. Alle 22,45, per la rassegna dedicata alla commedia, sarà la volta di “Quasi amici” di E. Toledano e O. Nakache, inaspettato campione d’incassi in Francia e in Italia: si ride e si piange senza freni, e sempre di gioia contagiosa. La Francia bianca e ricca che incontra quella di prima generazione e mezza (nati all’estero ma cresciuti in Francia), povera e piena di problemi. Utilizzando la cornice della classica parabola dell’alieno che, inserito in un ambiente fortemente regolamentato ne scuote le fondamenta per poi allontanarsene (con un misto di Mary Poppins e Il cavaliere della valle solitaria), i registi Olivier Nakache e Eric Toledano realizzano anche un film tra i più ottimisti sulle tensioni che attraversano la Francia moderna.

In Sala 2 alle18,30 ed alle 22,45, due film ormai di culto di a Paolo Sorrentino, altro Premio Flaiano 2012:  rispettivamente, “Le conseguenze dell’amore” e “L’amico di Famiglia“. Alle 20,45 spazio invece a “Com’è bello far l’amore” di Fausto Brizzi.

In Sala 3alle 18,30  “Hesher è stato qui” di Spencer Susser: T.J. è un ragazzino a cui è morta da due mesi la madre in un incidente stradale. La vita familiare è stata sconvolta dal decesso: il padre Paul vegeta in depressione in casa e la nonna cerca in qualche modo di accudire i due sopravvissuti. Un giorno però nella vita della famiglia entra Hesher. Capelli lunghi, tatuaggi artigianali sul petto e sulla schiena, volgarità all’ennesima potenza il giovane si installa in casa manifestando un comportamento dagli eccessi del tutto imprevedibili. T.J. intanto prova un primo sentimento per una cassiera dal lavoro precario ed è in costante ricerca di riscattare l’auto sulla quale è morta la mamma. Alle 20,45 “A la recherche du mari de ma femme” di M.A Tazi.

In Sala 4 invece, oltre alla replica di “Sette opere di misericordia” di G. e M. De Serio alle 22,30, saranno proposti due importanti documentari. Alle 18,30 “Fratelli e sorelle” di Barbara Cupisti, un documentario sull’emergenza delle carceri di oggi. Detenuti, familiari, agenti di polizia penitenziaria e direttori si raccontano. E Alle 20,45 “Cesare deve morire” di Paolo e Vittorio Taviani: nel teatro all’interno del carcere romano di Rebibbia si conclude la rappresentazione del “Giulio Cesare” di Shakespeare. I detenuti/attori fanno rientro nelle loro celle. Sei mesi prima: il direttore del carcere espone il progetto teatrale dell’anno ai detenuti che intendono partecipare. Seguono i provini nel corso dei quali si chiede ad ogni aspirante attore di declinare le proprie generalità con due modalità emotive diverse. Completata la selezione si procede con l’assegnazione dei ruoli chiedendo ad ognuno di imparare la parte nel proprio dialetto di origine. Progressivamente il “Giulio Cesare” shakesperiano prende corpo. Orso d’Oro all’ultimo Festival di Berlino, nonché David di Donatello.

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