IL MARTEDI’ (CINE-LETTERARIO) DEL FLAIANO

Prosegue al Multiplex Arca di Spoltore, con vero successo di pubblico, il Flaiano Film Festival.

Erano anni che non si vedeva tutta questa gente al Flaiano.

Eccovi il programma di oggi, martedì 2 luglio.

Si comincia in Sala 5 con la proiezione alle ore 20,15 di “Anna Karenina” di Joe Wright: un treno innevato corre verso Mosca e verso un destino tragico, quello di Anna, moglie di Karenin, un alto (e ponderato) funzionario dello Zar. Aristocratica e piena di una bellezza vaga, Anna deve intercedere per il fratello, impenitente fedifrago, presso Dolly, la cognata determinata a non perdonare il suo ennesimo tradimento. Condiviso il viaggio con la contessa Vronsky, ne incrocia il figlio Aleksej, innamorandosene perdutamente. Perduto anche lui negli occhi di Anna, il giovane ufficiale trascura Kitty, sorella minore di Dolly candidamente infatuata di lui. Dentro un valzer infinito, le mani e i cuori di Anna e di Aleksej si intrecciano fatalmente, muovendo i loro destini e quelli di coloro che amano in direzioni ardite e sconvenienti per la società russa di fine Ottocento. Appassionati fino all’impudenza, Anna e Aleksej vivranno pienamente il loro amore, sfidando regole, convenzioni e religione, perdendo figli, diritti e prestigio. Invisa alla sua classe, al marito e a Dio, Anna riparerà in campagna e nell’abbraccio sempre aperto del suo amante, da cui avrà presto una bambina. Impossibilitata a sposare Aleksej e costretta ad affidare la sua piccola a Karenin, perché venga ‘riconosciuta’ e gli venga garantito un futuro, Anna infila l’ultimo treno e il freddo polare della morte. Non è nuovo Joe Wright agli adattamenti ‘in costume’ (Orgoglio e pregiudizio, Espiazione), ma mai come questa volta si è dimostrato sicuro del fatto suo e in pieno possesso dei propri mezzi, realizzando una versione di Anna Karenina che ‘fila’ letteralmente come un treno nella notte e alla maniera di un marionettista attraverso accorgimenti invisibili. Perché il suo film è calato in un teatro e percorso da un treno che apre e chiude una geometria delle passioni, a cui invano tentano di opporsi gli amanti di Tolstoj, esplosi nel mondo claustrofobico della Russia imperiale. L’Anna Karenina di Wright, al modo di max Ophüls fa danzare lo sguardo con la macchina da presa e ha il movimento di un valzer turbinante su un uomo e una donna che ostentano la reciproca rinuncia soltanto per sfidarla e alla fine vincerne la resistenza.

Alle ore 18,30 per il concorso italiano “Pinuccio Lovero Yes I can” di Pippo Mezzapesa (Ingresso libero).

Alle ore 22,45 in prima visione “Tyrannosaur” di Paddy Considine: Joseph è un uomo solo divorato da una rabbia che lo spinge ad agire anche contro chi ama. Un giorno, reduce da un ennesimo scontro, cerca asilo nel negozio di Hannah, una devota cristiana che non può fare altro che dirgli che pregherà per lui. Joseph è disperatamente ateo ma le parole di Hannah lo toccano e lo spingono a tornare a cercarla. Pur non riuscendo a trattenersi dall’offenderla capisce che anche lei nasconde un dolore profondo. Paddy Considine, attore britannico che ha lavorato con registi del calibro di Jim Sheridan e Ron Howard affronta la sua prima regia di un lungometraggio riuscendo con grande sensibilità ad inserirsi in quel filone di cinema inglese che affronta la brutalità della vita con forti accenti di verità. Non si fa tentare dalle facili sirene che potrebbero indurlo a cercare happy end improbabili o soluzioni edulcorate. Porta sullo schermo tre solitudini originate da cause differenti ma unite da una sorta di ineluttabilità che va al di là del contesto sociale.

In Sala 4 alle ore 17,30 “L’uomo delle stelle” per la personale dedicata a Giuseppe Tornatore: per la Sicilia del ’53 con un autocarro, un tendone e una cinepresa Joe Morelli, sedicente inviato di una casa cinematografica romana, va in giro a fare provini (falsi) a pagamento, promettere fama e denaro, spacciare illusioni, alimentare speranze. Verrà duramente castigato. Premio speciale della giuria a Venezia 1995 ex aequo con La commedia di Dio di Monteiro.

Alle ore 20,30 replica di “Itaker” di Toni Trupia (Ingresso libero) con Francesco Scianna e Michele Placido. Sarà presente l’autore delle musiche del film, l’abruzzese Davide Cavuti.

Alle ore 22,45 cinema polacco di Wayda con “Katyn”: il 17 settembre 1939 la Polonia viene invasa. Da ovest dalle truppe di Hitler e da est dall’Armata Rossa. 18.000 ufficiali dell’esercito, 230.000 soldati e 12.000 ufficiali di polizia vengono arrestati dai russi. Tutti i graduati vengono portati in campi di concentramento e nella primavera del 1940, su espresso ordine di Stalin, 15.000 di loro vengono uccisi con un colpo alla nuca e seppelliti in fosse comuni nella foresta vicino a Katyn. I tedeschi scopriranno le fosse nell’aprile del 1943 ma i russi scaricheranno su di loro la colpa del massacro.

In Sala 3 si parte alle ore 16,30 con il documentario di Gianfranco Giagni e Fabio Ferzetti dedicato a Carlo Verdone dal titolo “Carlo!”: Carlo Verdone: il suo cinema, la sua vita, i suoi celebri personaggi. Ritratto di un attore e regista tra i più noti della commedia italiana, visto attraverso le testimonianze di colleghi ed amici, famigliari e collaboratori. Racconti e aneddoti dello stesso protagonista. Spezzoni e sequenze dei suoi film più celebri e dei personaggi entrati ormai nell’immaginario collettivo del nostro paese.

Alle ore 18,30 ci sarà l’incontro con l’attrice Elena Bouryka, della quale sarà presentato il suo corto “Meglio se stai zitta” (interpretato da Claudia Pandolfi, Donatella Finocchiaro, Valeria Solarino e Claudia Potenza), e con Giulia Rodilossi, direttrice del BUtiful Film Festival con sede in Inghilterra (Bournemouth University), nato con lo scopo di diventare uno spazio in cui nuove idee possano essere espresse attraverso i cortometraggi. Il corto narra la storia di un gruppo di amiche trentenni nel giorno del matrimonio di una di loro, fra incapacità di vedere i tradimenti e invidie inconfessabili, raccontata con disincanto ed un certo cinismo.

Infine alle ore 20,45 sarà proiettato “Les Miserables” di Tom Hooper, fedele e rigorosa trasposizione dell’omonimo musical londinese con Anne Hathaway, Hugh Jackman e Russell Crowe: Toulon, 1815. Jean Valjean è il prigioniero numero 24601, condannato a diciannove inverni di lavori forzati per aver rubato un pezzo di pane sfamando un nipote affamato. Rilasciato a seguito di un’amnistia prova a ricostruirsi una vita e una dignità nel mondo, nonostante gli avvertimenti e le intimidazioni di Javert, integerrimo secondino della prigione convinto che un ladro non possa che perseverare nel male. Convertito al bene dall’atto caritatevole di Monsignor Myriel, Valjean prende coscienza dei suoi peccati e decide di mondare il suo destino, assumendo il nome di Monsieur Madeleine. Sindaco e imprenditore arricchito a Montreuil sur Mer, l’uomo salva una ragazza dalla prigione, promettendole di proteggere Cosette, la sua bambina, affidata alle cure di due malandrini locandieri. Alla morte della donna riscatta Cosette, diventandone padre e madre insieme. Gli anni passano e Cosette cresce come l’ossessione di Javert per Valjean, smascherato dietro la maschera del gentiluomo. La Storia poi si mette in mezzo conducendo i due avversari al di là e al di qua delle barricate innalzate dai rivoluzionari repubblicani contro la monarchia. Mentre a Parigi l’insurrezione insorge, le ‘stelle’ in cielo vegliano misericordiose le sorti di Valjean e Javert.

CONDIVIDI POST

Rimani Connesso

Altri Aggiornamenti