BERLINGUER, TI VOGLIAMO SEMPRE PIÙ BENE

Ci fosse stato ancora lui, molto probabilmente l’Italia non verserebbe nell’ignominioso guado attuale.

Venerdì sera il Teatro dell’Archivolto presenta “Berlinguer: i pensieri lunghi”, con Eugenio Allegri.

Testo e regia di Giorgio Galllione, musiche di Paolo Silvestri, il monologo finale è di Enzo Costa. Il tutto in collaborazione col Teatro stabile di Genova.

L’appuntamento per questo monologo «né biografico né celebrativo» è per venerdì sera dalle 21 all’Auditorium Flaiano di Pescara.

Quando è il tempo, è sempre tempo di riscoprire la figura nobile e specchiata di Enrico Berlinguer, segretario del Pci dal 1972 al 1984, politico carismatico e sobrio.

Uno che pensava lungo, dal compromesso storico alla questione morale.

«Fu proprio lui, con la sua leadership, a modernizzare la politica comprendendo l’importanza della comunicazione personale e il valore decisivo del rapporto diretto con la base del partito, fino a trasformarla, per la prima volta, anche in spettacolo e rappresentazione pubblica. Dallo schermo televisivo si rivolgeva direttamente agli elettori con una capacità mai raggiunta da altri politici del suo tempo. Drammaticamente, persino la sua morte risulterà un rito collettivo e i suoi funerali saranno il primo evento televisivo che riuscirà a modificare, a pochi giorni dalle elezioni europee, un trend elettorale».

Anche per provare a diradare l’insostenibile e appiccicosa nebbiolina del presente.

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