«Chi ha paura muore ogni giorno» (I miei anni con Falcone e Borsellino).

Si chiama così uno spettacolo di teatro civile che andrà in scena questa sera dalle 21 presso il Massimo di Pescara.

Protagonista sul palco, l’ex magistrato Giuseppe Ayala, tra i pochi superstiti di quel pool di indimenticabili uomini dello Stato che pagarono con la vita il proprio impegno in prima linea contro la mafia.

Muovendo dal suo omonimo libro, Giuseppe Ayala dissemina la sua verità, con un mezzo fino a ieri per lui del tutto nuovo, il teatro. La straordinaria esperienza vissuta al fianco di Falcone e Borsellino, amici e colleghi unici, sostanzia un evento che mette al centro la Sicilia, la giustizia, la politica, Cosa nostra di allora e di oggi.

Un tourbillon di vittorie, di frustrazioni, di inguaribili speranze ed emozioni.

Sostenuto da musiche originali e dalla proiezione di filmati di repertorio, lo spettacolo è idealmente articolato in tre parti: la prima è dedicata a Falcone e Borsellino e al loro rapporto con Ayala; nella seconda parte “rivive” lo storico maxiprocesso del quale Ayala fu pubblico ministero (il processo terminò dopo quasi due anni, il 16 dicembre 1987, e per leggere la sentenza servì oltre un’ora; 2.665 anni di condanne al carcere vennero divisi fra i 360 colpevoli, oltre agli ergastoli per i 19 boss principali).

Infine, nell’ultima parte fanno capolino i grandi temi di oggi:  le indagini ancora in essere, l’eredità lasciata da Falcone e Borsellino.

Per non dimenticare.