Trent’anni dalla morte di Gian Maria Volonté, “L’attore scultore”

La casa editrice Gremese è lieta di annunciare l’imminente arrivo in libreria del volume Gian Maria Volonté. L’attore scultore, di Giovanni Savastano, con prefazione di Paolo Morando. Quest’opera rende omaggio a uno dei più grandi attori del panorama cinematografico italiano e internazionale, tracciando un ritratto complesso e sfaccettato del grande attore, figura emblematica della recitazione, celebrata per la sua capacità di trasformarsi totalmente nei personaggi che interpretava.

Volonté, scomparso prematuramente nel 1994, non era semplicemente un attore, ma un “attore scultore”, come suggerisce Savastano nel titolo. Il suo approccio unico alla recitazione, che si avvicina alla sensibilità dell’artista che modella la materia grezza, lo portava a “scordarsi di sé” per diventare autenticamente il personaggio che interpretava. Non si limitava a “calarsi nei panni” delle figure storiche o immaginarie che portava sullo schermo, ma le incarnava in un processo di fusione totale tra attore e ruolo. Che si trattasse di personaggi storici come Giordano Bruno, Aldo Moro o Enrico Mattei, o di protagonisti di fiction come Lulù Massa ne La classe operaia va in paradiso o Ramòn Rojo in Per un pugno di dollari, Volonté trasformava ogni interpretazione in una profonda esperienza emotiva e intellettuale.

Savastano, con una rigorosa ricerca archivistica e una narrazione avvincente, ripercorre la carriera e la vita privata dell’attore, offrendo al lettore una prospettiva intima e inedita su una figura che ha lasciato un segno indelebile nel cinema politico degli anni ’70 e ’80. Grazie anche a testimonianze esclusive di colleghi, amici e familiari, oltre alle stesse dichiarazioni dell’attore, il libro restituisce al pubblico un Volonté umano e vulnerabile, appassionato di politica e impegnato in prima persona nelle battaglie sociali della sua epoca.

La prefazione di Paolo Morando offre una riflessione sul contagioso magnetismo dell’attore, la cui eredità artistica andrebbe divulgata maggiormente tra le nuove generazioni.

Il libro, arricchito da una vasta filmografia, da un racconto sui progetti mai realizzati e da numerose immagini rare e inedite, è un tributo ad un uomo che ha saputo rendere la recitazione una forma di espressione artistica e politica.

Savastano non si limita a narrare la storia di un grande attore, ma ci invita a riscoprire un artista che ha saputo scolpire il suo essere e la sua epoca, come un Michelangelo della recitazione.

 

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