È PRIMAVERA

Spalancate pure le finestre, quelle di casa e quelle dentro di noi,

ché stamattina, 20 marzo, alle 5.14 (6.14 ora solare dell’Europa centrale) è caduto l’equinozio di primavera, che segna l’inizio della primavera astronomica nell’emisfero settentrionale.

È primavera. Che bella, la primavera. Non potrebbe sempre essere primavera.

L’equinozio (dal latino “equi-noctis”, “notte uguale” al giorno) è l’istante di tempo in cui il Sole sorge esattamente a est e tramonta esattamente a ovest. È il momento in cui le ore di luce sono quasi uguali alle ore di buio, e quindi la durata del giorno e quella della notte coincidono.

All’equinozio di primavera, e all’inizio di questa nuova stagione, sono associate feste e tradizioni che si svolgono in tutto il globo.

La primavera celebra il ritorno della fertilità della terra, l’uscita dai letarghi di ogni ordine e grado, la rinascita della Natura, degli uomini.

La primavera risveglia e turba.

L’equinozio di primavera segna il primo giorno dell’anno nel calendario Bahá’í e per i seguaci di questa fede è un giorno sacro. In Egitto, si festeggia Sham El Nessim, un’antica festa le cui tracce risalgono a circa 4700 anni fa e che segna l’inizio della primavera. E in quasi tutte le religioni pagane moderne si celebra il Sabbat Wiccan di Ostara (chiamata anche Eostar), il giorno della Dea ancora vergine, che è uno degli otto sabbat neopagani.

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