VILLA DEL FUOCO MUSICAL STORY

Bambini di etnie diverse insieme sul palco. L’integrazione e la cosiddetta società multietnica è bene assimilarle subito, fin da piccoli. Specie se si abita in un quartiere particolarmente difficile. E così con uno/a “spettacolazione” si è chiuso nei giorni scorsi un significativo laboratorio svoltosi  nella ludotecaThomas Dezi”.  Sabato scorso, nella sala Polifunzionale del Centro Servizi alla Persona, a Pescara c’è stato infatti un momento magico di unione e collaborazione: trenta bambini della Ludoteca suddetta hanno presentato la spettacolazione “La chiave del cuore” come saggio finale del laboratorio “Villa del Fuoco Musical Story, condotto dall’associazione Deposito Dei Segni Onlus in questa ludoteca che sorge in una delle zone più disagiate e problematiche di Pescara:  Via Lago di Capestrano, Pescara. Laboratorio che è stato promosso dal CEIS pescarese nell’ambito della L.R. N. 2.5.1995, N.95 – Piano Regionale di Interventi in favore della Famiglia (in partnership con la Modiv snc.).

Tra i circa 30 bambini che hanno frequentato le attività, di età compresa tra i 6 e i 10 anni, per la maggioranza erano di etnia Rom e anche di recente immigrazione: senza problemi di sorta hanno interagito, con la drammatizzazione, di fronte ai loro genitori. «Ci si è posti l’obiettivo di promuovere lo sviluppo delle inclinazioni naturali espressive e dei talenti in embrione dei bambini che frequentano la Ludoteca – spiegano i curatori del progetto Cam Lecce e Jörg Grünert, di Deposito Dei Segni Onlus – Attraverso un processo di pedagogia teatrale e artistica, con giochi e improvvisazioni i bambini hanno sviluppato una più consapevole padronanza per il canto, la danza, la musica, il disegno, la scrittura, contribuendo così ad allargare una personale mappa dei saperi del corpo e della mente». Le attività hanno infatti promosso da un lato la scoperta delle capacità manuali, strumentali e psicomotorie dei bambini, e dall’altra la condivisione dei giochi e le loro regole creative. Tutto il percorso creativo è stato illustrato dai bambini e drammatizzato con il linguaggio del corpo: sviluppando tracce tematiche legate ai vissuti dei bambini, è stata inventata collettivamente una storia di cui sono diventati protagonisti nella drammatizzazione. Lazione drammatica ha permesso a ciascuno di loro di esprimere liberamente sentimenti e paure e di tirarli fuori trasformandoli in energia positiva e vivendoli con padronanza. I più coraggiosi, infatti, con la loro immaginazione hanno superato prove difficili, sfidato pericoli, affrontato mostri, trovato il tesoro e con esso la strada per tornare a casa vittoriosi. L’arguzia e l’intelligenza, la solidarietà e la reciprocità, la fiducia e l’amore hanno dato ragione alla fantasia entusiasta che  ha guidato il clima empatico delle attività.

CONDIVIDI POST

Rimani Connesso

Altri Aggiornamenti