ALL’ORANGE I RE DEL DEATH’N’ROLL

NIENTE DI MENO CHE GLI ENTOMBED (Kings of death ‘n’roll), sotto la neve, questa sera all’Orange Rock Cafè di Pescara (in via Nazario Sauro).

Inizio concerto alle 22.30. Biglietto a 8 euro. Opening act, i Cruentus.

Si tratta di un jolly, di un colpaccio dell’ultima ora: inizialmente i nostri moderatamente efferati rockers dovevano infatti esibirsi a Roma stasera. Ma il circolo polare artico piombato in Italia le ha persino funestate peggio della nostra, certe zone e regioni d’Italia. E con gli Entombed, abituati a climi gelidi, e a temi macabri, ci sarà di che riscaldarsi, nel ghiaccio.

La tetragona band scandinava, nata nel lontano 1989, autrice di uno dei capolavori assoluti del genere, “Wolverine Blues”, torna in Italia per un concerto che si preannuncia esplosivo. I primi due album, “Left Hand Path” (considerato da molti il migliore della loro discografia) e “Clandestine”, lavori aggressivi, senza compromessi, ma allo stesso tempo caratterizzati da brani molto vari, capaci di toccare il punk ed il death metal, contraddistinti da un tetro e oscuro suono di chitarra, che diventerà il loro marchio di fabbrica, mostrano subito le intenzioni del quartetto. Ma è con il succitato “Wolverine Blues”, che segna anche il ritorno dietro al microfono di Lars Goran Petrov, che gli Entombed cambiano rotta, spostandosi su composizioni meno violente, dando così vita a quel genere che loro stessi hanno definito Death&Roll. Nel 1998, uno dei membri fondatori della band, il batterista Nicke Andersson, decide di abbandonare il gruppo per dedicarsi esclusivamente a un altro progetto, gli Hellacopters; il suo posto, dietro le pelli, viene preso da Peter Stjärnvind. Gli album successivi, da “Same Difference” ad “Uprising”, da “Morning Star” fino all’ultima release, “Serpent’s Saints”, edita nel 2007, hanno segnato il consolidamento di questo sound inconfondibile, immarcescibile, che ha reso gli Entombed unici ed inimitabili.

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