UMANI, TROPPO HUMANI: SAKAMOTO E ALVA NOTO AL MARRUCINO

Cosa più unica che rara qui in Abruzzo, evento nell’evento qui in Abruzzo, non accadde nemmeno per Bob Dylan, con una tale intensità e celerità, qui in Abruzzo, ma qui stiamo per parlarvi di musica di planetario culto, e di due assoluti pesi massimi di questo ring per pochi-ma-tanti.

È già sold out il concerto di Ryuichi Sakamoto e Alva Noto, previsto stasera alle 21 al Teatro Marrucino di Chieti, organizzato nell’ambito del progetto Humani. Una delle loro cinque tappe europee. Gli appassionati, da tutt’Italia, non si sono lasciati sfuggire l’occasione. Un’ottima, sincera operazione di marketing territoriale tra l’altro. Intrinsecamente, Humani fa e muove anche questo.

L’eclettico e cinematico e leggendario musicista giapponese Sakamoto si esibirà in compagnia dell’artista tedesco Alva Noto, attivo nell’ambito delle arti sonore e visive, e la miscela che ne vien fuori è tra le più intriganti e alchemiche della musica contemporanea.

Sono cinque i loro album insieme finora, ma è proprio dal vivo che i Due schiudono perle sonore e visive, fatte di improvvisazione pura e di parti scritte che si rincorrono e si fondono senza soluzione di continuità.

Sul palco del Marrucino ci sarà, affianco al pianoforte di Sakamoto, anche il banco di Alva Noto con due laptop e strumentazioni elettroniche e sullo sfondo immagini che sembreranno seguire ciò che Sakamoto suonerà.

Dall’essenzialità giapponese alla ricerca visionaria tedesca, la fragilità del passato viene contrapposta alla durezza del nuovo mondo, creando nel nostro tempo un momento travolgente nel preciso istante d’incontro. Il tutto sembra condurre in un viaggio nella possibilità paranormale che ci lega contemporaneamente a questo mondo, e a all’altro, per vederne un altro ancora.

Ricordiamo che Ryuichi Sakamoto è stato e resta uno dei grandi pionieri delle contaminazioni tra musica tradizionale d’Oriente e avanguardie elettroniche occidentali, spaziando tra pop e dance, ambient, bossa nova, etnica, classica; e che ha ha realizzato le colonne di film multipremiati come “Furyo”, “Il tè nel deserto”, “Il piccolo Buddha” e “L’ultimo imperatore”, che gli valse l’Oscar. E che le installazioni visive del suono di Alva Noto, pseudonimo di Carsten Nicolai, sono state ospitate nei più prestigiosi spazi espositivi del mondo, dal Guggenheim Museum di New York alla galleria d’arte Tate Modern di Londra passando per la Biennale di Venezia.

Questo meta-concerto dell’anno è iscritto nel progetto Humani, prodotto da Gianmarco Pescara con la direzione artistica di Arturo Capone. “Humani ha lo scopo di sviluppare eventi musicali in cui si restituisca centralità alla figura dell’artista, in un’epoca nella quale, invece, tutta l’attenzione del mercato si è spostata sulla commercialità e l’attenzione del pubblico. Ecco dunque l’originalità dell’idea, che prevede il coinvolgimento di musicisti e dj di fama mondiale che si sono distinti per aver apportato grandi innovazioni alla musica elettronica degli ultimi anni, in un continuo confronto con influenze jazz e classiche. Gli eventi Humani si svolgono tutti in parchi archeologici, musei, castelli e teatri”.

E’ la prima volta che al Teatro Marrucino si svolge un concerto di musica elettronica. E viste le numerose richieste di biglietti e l’immediato tutto-esaurito,  chi è rimasto senza tagliando d’ingresso potrà ascoltare lo stesso il concerto nel foyer del Teatro.

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