VIA, VIA, VIA CON PAOLO CONTE (UNA NOTTE A PESCARA)

E la grande notte sopraggiunse. Venerdì sera alle 21.30 Paolo Conte, splendido settantacinquenne, più in forma e jazzy che mai, in formazione allargatissima, metterà in scena il suo magnifico canzoniere e il suo spettacolo di rara eleganza, poesia, magia, fuori dal tempo, al Teatro d’Annunzio di Pescara. L’appuntamento più concupito della Stagione estiva dell’Ente Manifestazioni Pescaresi. Biglietti a 80 e 46 euro (poltroncine e gradinate). Tanto il pianista d’Asti, dal vivo, non delude mai.

Pianista di formazione jazzistica, musicista estremamente personale, autore di inconfondibili testi riflessivi, evocativi, ironici, Paolo Conte si è sempre mosso a cavallo tra gli autori francesi, lo swing delle big-band e gli storyteller di tutte le latitudini.

Lontanissimi i primi anni settanta, quando ancora lavorava nell’ombra, scrivendo canzoni per Caterina Caselli, Patty Pravo, Enzo Jannacci, l’Equipe 84, Dalida e, soprattutto, Adriano Celentano, “Azzurro” è sua

Nel 1974 il suo esordio come cantautore, con il disco omonimo. Un cantautore differente, non politicizzato, molto attento alla qualità e alla varietà della grana sonora. Un classico istantaneo. Una folgorazione.

Da quel momento la carriera di Paolo Conte è stata irradiata da costante successo. La Francia, Nazione di esteti e buongustai d’arte, ha cercato spesso di rubarcelo, mai riuscendoci veramente. “Bartali”, “La topolino amaranto”, “Messico e nuvole”, “Alle prese con una verde milonga”, “Onda su Onda” e, naturalmente, “Via con me.

Sconsigliato a metallari, truzzi e oltranzisti, non so, del christian rock. Consigliatissimo a tutti gli altri.

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