LA POP ART AI TEMPI DI FACEBOOK E DEL SIAMO TUTTI ARTISTI AL PREMIO MICHETTI

Vernissage stasera alle 19, al Mumi di Francavilla al Mare, per  la 63esima edizione del premio Michetti,

curata da Luca Beatrice e intitolata quest’anno, molto stilosamente, “Popism. L’arte in Italia dalla teoria dei mass media ai social network“.

In esposizione, giustapposte,  sia le opere di alcuni alfieri della Pop Art Italiana codificata che quelle di giovani artisti che a quella miliare esperienza si ricollegano, tracciandone le rotte delle sue possibili evoluzioni, cinquant’anni dopo.

Mai morta, la Pop Art, corrente artistica camaleontica che risorge sempre dalle sue ceneri, nelle maniere più impensate.

La Pop Art continua a colorare con tinte forti la realtà per raccontarla divertendo: questo fa l’arte contemporanea quando non si prende troppo sul serio.

Specchio della società consumistica e del tempo in cui viene realizzata, resta la stessa cambiando in continuazione, e, forse, è proprio questa la ragione del suo successo. Così oggi le icone rappresentate, gli oggetti che ne diventano protagonisti, non sono più Marilyn Monroe o la zuppa Campbell ma Kate Moss e l’Iphone.

E’ mutato anche lo scenario mediatico. Nessun problema. Ai media tradizionali, come ben sappiamo, si sono aggiunti, ottenendo una popolarità sempre crescente tanto da metterli in ombra, il web e in particolare i social network che ne riprendono le finalità di comunicazione diffondendo informazioni, volti, musica, film. La loro profonda innovazione sta però soprattutto nel rendere protagonista quello che prima era il destinatario finale, e impotente, del messaggio. Grazie a queste nuove realtà, facebook, twitter, pinterest, g+, youtube, vimeo… siamo tutti “popolari”, siamo tutti online, siamo tutti protagonisti, giochiamo a fare gli artisti.

E gli artisti “di professione” che dicono? Come si rapportano con questa realtà? Ha ancora senso rappresentarla in un modo fine a se stesso?

                                                                                  Questi gli artisti in mostra

Valerio Adami (Bologna, 1935), Massimiliano Alioto (Brindisi, 1972), Dario Arcidiacono (Catania, 1967), Gabriele Arruzzo (Roma, 1976), Cornelia Badelita (Radauti, Romania, 1982), Alessandro Baronciani (Pesaro, 1974), Cesare Berlingeri (Cittanova, Reggio Calabria, 1948), Davide Bertocchi (Modena, 1969) in collaborazione con Samon Takahashi, Bertozzi & Casoni (Gianpaolo Bertozzi, Borgo Tossignano, Bo, 1957 / Stefano Del Monte Casoni, Lugo di Romagna, Ra, 1961), Nicola Bolla (Saluzzo, Cuneo 1963), David Bowes (Boston, USA, 1957), Bo130 (Milano, 1971), Tommaso Cascella (Roma, 1951), Guglielmo Castelli (Torino, 1987), Umberto Chiodi (Bentivoglio, Bologna, 1981), Marco Cingolani (Como, 1961), Stefano Cumia (Palermo, 1980), Vanni Cuoghi (Genova, 1966), Aldo Damioli (Milano, 1952), Francesco De Molfetta (Milano, 1979), Enrico T. De Paris (Mel, Belluno, 1960), Alessandro Di Carlo (Pescara, 1974), Fulvio Di Piazza (Siracusa, 1969), Matteo Fato (Pescara, 1979), Enzo Fiore (Milano, 1968), Daniele Galliano (Pinerolo, Torino, 1961), Galo, Anna Galtarossa (Bussolengo, Verona, 1975), Enrico Ghinato (Lendinara, Rovigo, 1955), Laura Giardino (Milano, 1976), Piero Gilardi (Torino, 1942), Fausto Gilberti (Brescia, 1970), Chris Gilmour (Stockport, Regno Unito, 1973), Alessandro Gioiello (Savigliano, Cuneo, 1982), Robert Gligorov (Kriva Palanka, Macedonia, 1960), Daniel Gonzalez (Buenos Aires, Argentina, 1963), Massimo Kaufmann (Milano, 1963), Thorsten Kirchhoff (Copenaghen, Danimarca, 1960), Mark Kostabi (Los Angeles, USA, 1960), Ali Hassoun (Sidone, Libano, 1964), Debora Hirsch (San Paolo, Brasile, 1967), Marco Lodola (Dorno, Pavia, 1955), Nicola Maria Martino (Lesina, Foggia, 1946), Gian Marco Montesano (Torino, 1949), Microbo (Catania, 1970), Elena Monzo (Orzinuovi, Brescia, 1981), Ugo Nespolo (Mosso, 1941), Ozmo (Pontedera, Pisa, 1975), Gianfranco Notargiacomo (Roma, 1945), Laurina Paperina (Rovereto, 1980), Sergio Pappalettera (Milano, 1961), Leonardo Pivi (Cesena, 1965), Michael Rotondi (Bari, 1977), Salvo (Leonforte, Enna, 1947), Maurizio Savini (Roma, 1962), Tino Stefanoni (Lecco, 1937), Marco Tamburro (Perugia, 1974), The Bounty Killart (Jacopo Marchioretto, Torino, 1981 / Rocco D’Emilio, Torino, 1981 / Dionigi Biolatti, Savigliano (CN), 1981), Giuseppe Veneziano (Mazzarino, Caltanisetta, 1971), Simone Zaccagnini (Pescara, 1982), Corrado Zeni (Genova, 1967)

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