Alberto Arbasino, è lui il vincitore della quarantesima edizione del premio Scanno, nella sezione letteratura. Il premio gli sarà conferito sabato 23 pomeriggio a Roma, a Palazzo Taverna.
Arbasino, classe di ferro 1930, ma chi mai lo direbbe leggendolo o ascoltandolo, è uno scrittore, un flaneur, un saggista, un viveur, un polemista, un giornalista,un melomane e un critico d’arte tra i più brillanti del lungo dopoguerra italiano. Un intellettuale autentico, cosmopolita, che non si è mai seduto sugli allori, che continua imperterrito a sperimentare e a ibridare i generi, gli stili, i materiali, tra la cultura altissima e la cultura pop, un gusto istintivo per la stoccata in punta di penna, per lo sberleffo d’aut0re.
Alberto Arbasino non ama guardarsi alle spalle: una punta di nostalgia a volte gli sovviene soltanto quando si tratta di ricordare i tanti compagni di viaggio che non ci sono più, e i suoi compagni di viaggio erano Pasolini, Moravia, Calvino, Sciascia, Montale, Gadda, Parise, Saviane...
Il suo romanzo più famoso resta “Fratelli d’Italia”, del 1963 ma più volte ristampato ed emendato.