LA TELEVISIONE SPIEGATA AL POPOLO

Torna in libreria per Bompiani “La televisione spiegata al popolo” di Achille Campanile. Prefazione di Indro Montanelli e con una nota di Oreste Del Buono.

Quando Campanile comincia a scrivere le sue critiche per l’”Europeo”, cui collabora dal 1958 al 1975, la televisione è nata da solo quattro anni: non si sa cosa sia, non si sa come funzioni.

Nel corso di questo ventennio, scemato via via l’entusiasmo iniziale, Campanile lentamente si   del nuovo mezzo di comunicazione, di cui criticava, col consueto, impagabile acume, la moda dei telequiz, le annunciatrici tutte uguali o l’arroganza dei produttori, convinti di starsi rivolgendo unicamente a un pubblico poco più che analfabeta. L’antologia qui riproposta raccoglie le sue cronache settimanali che si offrono oggi come una fonte per gettare uno sguardo sui programmi che hanno fondato la televisione italiana, per cogliere il senso della messinscena che la civiltà di quegli anni involontariamente apprestava.

Campanile fu tra i primissimi a doversi confrontare, da critico e umorista a un tempo, con uno strumento versatile, ma di cui ancora non si conoscevano né le natura né le potenzialità né, ovviamente, quale poteva essere la sua incidenza sui costumi degli italiani. Si è trovato insomma a doversi ‘inventare’ un mestiere, e in questo mestiere ha messo tutta la sua capacità di cogliere vizi segreti, tic e distorsioni di un popolo.

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