SCUOTONO LA TERRA: SUCCESSO PER SILVANA ABBRUZZESE

Bilancio positivo per la mostra della pittrice Silvana Abbruzzese che in una settimana di esposizione al Circolo Aternino di Pescara con la mostra “Scuotono la terra” ha offerto un ricco percorso delle sue opere dal 2008 al 2014. Nell’occasione dell’iniziativa, patrocinata dal Consorzio Pescara Vecchia, sono stati promossi diversi incontri con autori abruzzesi per parlare di diritti delle donne, arte al femminile e situazione degli spazi culturali cittadini, moderati dal docente e giornalista Americo Carissimo.

Primo intervento quello con il critico d’arte e scrittore Massimo Pasqualone che ha discusso in sieme a Roberto Di Giampaolo del suo libro “Da Acerra a Zazzeroni, dizionario emozionale degli artisti d’Abruzzo”, edizioni Noubs. Incontro successivo con la scrittrice Maristella Lippolis del Centro di Cultura delle donne Margaret Fuller; il docente e scrittore Marcello Nicodemo ha illustrato il suo ultimo romanzo “Nel Fuoco” edito da Oltreleparole.net, per una analisi dei modelli contemporanei del romanzo e per la relazione tra letteratura e arte.

 Alessandro Greco, autore di libri sul femminicidio e sulla tragedia della guerra in Siria, ha parlato di alcuni dei suoi lavori più noti, come “Il futuro che non c’era – Storie di donne e di vite negate, edizioni Psiconline e di “Siria, scatti e parole”, Miraggi Edizioni con una lettura di brani a cura dell’attore Milo Vallone.

I lavori di Silvana Abbruzzese, originaria di Chieti con decine di mostre al suo attivo in Abruzzo e fuori regione, hanno un filo conduttore che, dalla ricerca e coscienza di sé e dell’identità femminile passa alla consapevolezza di essere una piccola parte della natura fino  alla considerazione che la perdita degli equilibri della Terra sono come ferite inferte al proprio corpo. Il taglio del nastro è stato affidato all’assessore Sandra Santavenere che ha espresso il suo apprezzamento per lo spirito della rassegna “attenta a coniugare l’arte contemporanea con dibattiti su temi sociali e culturali di grande attualità”.

Spiega l’artista Silvana Abbruzzese: “È possibile un cambiamento, simbolicamente visualizzato dall’uscita di corpi in movimento dall’intrico dei rami, corpi che si muovono nella successione temporale, come a indicare il gran lavoro necessario perché questa evoluzione avvenga, e dal richiamo irresistibile del suono di pietre. Le stesse pietre che hanno inferto le ferite diventano esperienza e richiamo inevitabile, battute tra loro scuotono le coscienze e stimolano la comunicazione e la cooperazione.

Silvana Abbruzzese, artista emergente, vive e lavora a Chieti: ha al suo attivo decine di mostre collettive ed alcune prestigiose personali presso La Bottega d’arte della Camera di Commercio di Chieti, il Parco archeologico della Civitella, la Taverna Ducale di Popoli, la Banca Monte dei Paschi nella sede di Bruxelles. La sua arte  mescola elementi figurativi con tecniche dell’astrattismo, colori caldi e materici in opere spesso di grandi dimensioni. I temi del tarantismo e della oscura presenza della Dea Madre passano attraverso una complessa elaborazione del lutto e del dolore cosmico: le sue ipnotiche figure femminili sono sospese fra metafisica e fragilità terrena.

 

 

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