QUE VIVA IL CINEFORUM (DI THE SPACE)

Riscoprire gli antichi profumi e colori del Cineforum. Cui non poteva non seguire un dibattito. E niente retrospettive su Tarkowski e Kieslowski in sala, ma solo film autoriali d’industria, che divertono, pur facendo pensare. Il tutto beneficamente calato in un contesto moderno, non scalcinato come certi cinema d’essai d’antan e senza che si materializzasse all’improvviso Citto Maselli: parliamo del multiplex The Space di Montesilvano, al Porto Allegro, sta contribuendo al rilancio di una formula, quella del caro, vecchio cineforum, di cui ci sarebbe un gran bisogno di ritorno.

Tutti i venerdì alle 21 vengono proiettate pellicole che non avevano trovato fin qui lo spazio che meritavano.

Maestro delle cerimonie, un giornalista e autore di lungo corso e inesauribile talento, come il nostro amico  Americo Carissimo. E’ Americo  a presentare il film e ad aprire le danze del dibattito subito dopo i titoli di coda. Sciorinando dati, suggestioni, provocazioni, considerazioni tecniche e drammaturgiche. Assiste partecipe anche il direttore di The Space, Mauro Drago. E il pubblico un po’ alla volta si scioglie. Riscopre la voglia di prendere la parola, non di lasciare un post. Partecipa veramente.

Ieri sera è stato proiettato un film delizioso, Le week-end, di Roger Mitchell, il regista di Notting Hill, che ha trasportato la sua grammatica e la sua poesia in una Parigi solo per brevissimi tratti oleografica. Il risultato è un lungometraggio delizioso, degno del migliore ultimo Woody Allen, nonché rispettoso delle lezioni di stile e contenuto del cinema francese dell’età dell’oro. L’umorismo british meets la Torre Eiffel. Applausi.

Il cineforum, un rito sociale che ci era tanto mancato, proseguirà tutti i venerdì sera. Noi di Ozio Magazine ve lo consigliamo, in the name of the settima arte.

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