IL ROMA JAZZ FESTIVAL

Sta per cominciare, all’Auditorium Parco della Musica,

il Roma Jazz Festival.
Eccovi il cartellone:

14 novembre

DAVE HOLLAND & KENNY BARRON

Auditorium Parco della Musica – Roma
SALA PETRASSI ore 21.00

Dave Holland, contrabbasso; Kenny Barron, pianoforte

Kenny Barron e Dave Holland sono due straordinari musicisti che attraversano il Jazz da più di 50 anni: le loro biografie sono costellate di incontri incredibili, ognuno dei quali divenuto fonte di ulteriore ispirazione creativa. Da John Coltrane, a Dizzy Gillespie, da Charlie Haden a Stan Getz, da Miles Davis a Chick Corea, da Herbie Hancock a Pat Metheny. Le doti innate e il loro formidabile percorso artistico, hanno fatto di Barron e Holland splendidi portatori sani di un Jazz melodico e raffinato, contagioso e avvincente: ascolterete brani originali e standard, improvvisazioni virtuosistiche, ritmi cangianti e scambi audaci. E capirete perché li abbiamo fortemente voluti in questo festival dedicato allo swing!

 

15 novembre

US NAVAL FORCE EUROPE JAZZ ENSEMBLE

Auditorium Parco della Musica – Roma
SALA PETRASSI ore 18.00

Un tuffo esaltante nello swing tradizionale degli anni 30 e 40, suonato dalla banda ufficiale della Marina degli Stati Uniti in Europa. Vivrete per una serata il Jazz delle grandi orchestre di Duke Ellington, Count Basie, George Gershwin. Questa big band vi svelerà l’impatto potente ed entusiasmante dello swing, un salto nel passato ma anche l’opportunità di ascoltare e godere degli effetti benefici del jazz. Alla fine di questo concerto avrete la sensazione di svegliarvi da un sogno rigenerante, la cui atmosfera rimarrà con voi a lungo, persistente e ritemprante come il vero swing sa essere.

16 novembre

3 COHENS SEXTET

Auditorium Parco della Musica – Roma
SALA PETRASSI ore 21.00

Anat Cohen, clarinetto, sax tenore; Yuval Cohen, sax soprano; Avishai Cohen, tromba; Yonathan Avishai, pianoforte; Reuben Rogers, contrabbasso; Jonathan Blake, batteria.

Lo swing è anche e soprattutto improvvisazione, quel particolare modo di fare musica che dona al Jazz la positiva tensione creata dal comporre estemporaneamente: il musicista volteggia acrobaticamente su un filo, sottile ma di robustissimo acciaio, fatto di strutture armoniche delineate da cui partire, brani affascinanti da stravolgere e una perfetta conoscenza tecnica ed espressiva del proprio strumento. I fratelli Anat, Avishai e Yuval improvvisano sincronicamente, a tre voci, definendosi come improvvisatori “a cappella”. Questi tre strepitosi musicisti, presentano un programma di brani del Jazz classico, ritmi latini, e accattivanti composizioni originali. I fratelli Cohen danno prova di un eccezionale interplay, condizione necessaria perché nasca lo swing. Un concerto di grande fascino che siamo orgogliosissimi di presentare al nostro Festival.

17 novembre

JASON MORAN & ROBERT GLASPER

Auditorium Parco della Musica – Roma
SALA PETRASSI ore 21.00

Jason Moran, pianoforte; Robert Glasper, pianoforte el.

Jason Moran e Robert Glasper sono due straordinari talenti del nuovo pianismo Jazzistico americano, che si presentano in un eccezionale concerto in duo, dopo il grande successo ottenuto a New York. Forti di una solida preparazione tecnica ed accademica, entrambi hanno assorbito profondamente non solo il linguaggio jazzistico ma anche la cultura sonora nella quale sono cresciuti. Due giovani prodigio che stanno avendo, a ragione, una carriera artistica a dir poco sfolgorante, e che rappresentano quella nuova generazione di jazzisti statunitensi portatrice di una creatività dirompente, legata saldamente ad ogni ispirazione musicale che si mostri vitale e feconda di potenziali novità. Diversissimi tra loro eppure in completa sintonia, sul palco daranno vita ad un concerto irresistibile, dal sound fresco, nuovo e dall’andamento melodico-armonico travolgente.

 

18 novembre

SOUND PRINTS

Auditorium Parco della Musica – Roma
SALA SINOPOLI ore 21.00

Joe Lovano, sassofoni; Dave Douglas, tromba; Lawrence Fields, pianoforte; Linda Oh, contrabbasso; Joey Baron, batteria.

Joe Lovano e Dave Douglas sono due fuoriclasse mondiali rispettivamente del sax e della tromba. Due artisti dalle personalità molto spiccate, che ad ogni loro incontro danno vita a una musica energica, elegante, contraddistinta da virtuosismi felicemente finalizzati alla piena espressività, con una modalità esecutiva nuova e allo stesso tempo carica di profondi legami con tutto il Jazz della tradizione precedente. Un duo stellare dunque, che presenterà un entusiasmante e affascinante tributo a Wayne Shorter: grande compositore, genio indiscusso del sassofono. Lovano e Douglas porteranno sul palco sue composizioni appositamente arrangiate per questo progetto ma anche brani originali. Il risultato è una meraviglia di suoni in equilibrio tra passato, presente e futuro, un Jazz che vi stupirà per la sua estroversa complessità, raffinata ma di grande, diretto impatto emotivo.

19 novembre

FABRIZIO BOSSO QUARTET & PAOLO SILVESTRI ENSEMBLE “SWINGING DUKE”

Auditorium Parco della Musica – Roma
SALA SINOPOLI ore 21.00

Fabrizio Bosso, tromba, flicorno; Julian Oliver Mazzariello, pianoforte; Luca Alemanno, contrabbasso; Nicola Angelucci, batteria;

e

Claudio Corvini, tromba; Fernando Brusco, tromba; Mario Corvini, trombone; Gianni Oddi, sax alto; Michele Polga, sax tenore; Marco Guidolotti, sax baritono. Arrangiamenti e direzione Paolo Sivestri.

Gli ingredienti del concerto dedicato a Duke Ellington sono eccezionali. Un grande trombettista italiano, vera e propria eccellenza del Jazz riconosciuto a livello internazionale, Fabrizio Bosso: ha appena 40 anni, e ha realizzato progetti live e discografici inanellando una serie infinita di successi per le sue straordinarie capacità espressive, una tecnica a dir poco prodigiosa. Bosso ha scelto di suonare in quartetto con un tre musicisti strepitosi, affiancato da un quartetto d’ archi, il BIM, diretto dall’eclettico compositore, pianista e autore di colonne sonore, Paolo Silvestri, che ha scritto arrangiamenti nuovi del repertorio Ellingtoniano adattandoli appositamente per questo evento. Il risultato finale di questo mix è un concerto unico per l’armonico intrecciarsi di due quartetti dai timbri contrastanti, quello jazzistico e quello classico, che vi sveleranno un mondo sonoro affascinante ed inaspettato attraverso i successi immortali di un genio della musica.

20 novembre

ENRICO RAVA PMJL PARCO DELLA MUSICA JAZZ LAB

Auditorium Parco della Musica – Roma
SALA SINOPOLI ore 21.00

Enrico Rava, tromba, flicorno; Mauro Ottolini, trombone; Dan Kinzelman, sax tenore; Daniele Tittarelli, sax alto; Marcello Giannini, chitarra elettrica; Giovanni Guidi, pianoforte; Stefano Senni, contrabbasso; Zeno De Rossi, batteria.

Enrico Rava, con la sua tromba ha girato il mondo, suonando con musicisti i cui nomi sono la storia del Jazz: Don Cherry, Steve Lacy, Cecil Taylor, Charlie Haden, ma potremmo continuare un elenco impressionante di collaborazioni, concerti, registrazioni, incontri, aneddoti, che di un jazzista sono l’indispensabile nutrimento. Rava ha alle spalle, al suo fianco e anche davanti a se tanta di quella musica che per lui soffiare nel proprio strumento significa rievocare e raccontare centinaia di storie. Qui all’Auditorium prenderà e lo reinterpreterà il suo vasto repertorio insieme a giovani e talentuosissimi musicisti, dei quali è stato il primo mentore: come ogni grande musicista ha insegnato loro molto e da loro impara, suonandovi insieme. Enrico Rava li ha scelti per farvi ascoltare brani che, siamo sicuri, sono quelli che vi hanno fatto innamorare di questa musica meravigliosa che è il Jazz.

24 novembre

FRANCO D’ANDREA “TRADITIONS TODAY”

Auditorium Parco della Musica – Roma
TEATRO STUDIO GIANNI BORGNA ore 21.00

Franco D’Andrea, piano; Daniele D’Agaro, clarinetto; Mauro Ottolini, trombone.

Franco D’Andrea è una vera stella del Jazz. Di tutto il Jazz, e non solo di quello italiano: pianista, musicista, compositore, da cinquant’anni porta in tutto il mondo la sua musica profonda, intensa, di grande respiro, e anche inusuale, nuova, divertente, sempre densa di spunti e di idee. I suoi incontri artistici annoverano nomi come Gato Barbieri, Lee Konitz, Phil Woods, Enrico Rava, Aldo Romano, Dave Liebman e molti altri: non a caso l’anno scorso ha ricevuto il premio alla carriera da parte della rivista “Musica Jazz” ed è stato incoronato musicista europeo dell’anno dall’Académie du jazz de France. Nel concerto che vi proponiamo scoprirete proprio quanto può essere affascinante un trio atipico: pianoforte, clarinetto e trombone. La singolare e affascinante intuizione è l’accostare il suo pianoforte a due soli strumenti a fiato che rappresentano le ance e gli ottoni di una banda musicale: una specie di “band concentrata” che, sfruttando i due timbri opposti di clarinetto e trombone e l’apporto ritmico ed armonico, oltre che melodico, del piano, percorrerà in chiave moderna il Jazz tradizionale, lo swing, l’improvvisazione anche contrappuntistica.

25 novembre

DEE DEE BRIDGEWATER

Auditorium Parco della Musica – Roma
SALA SINOPOLI ore 21.00

Dee Dee Bridgewater, voce; Theo Croker, tromba; Irwin Hall, flauto e sassofoni; Sullivan Fortner, pianoforte; Eric Wheeler, contrabbasso; Kassa Overall, batteria

Dee Dee Bridgewater, americana di Memphis, comincia la sua carriera quasi in sordina fino a che, trasferitasi in Francia, esplode con la sua voce potente e personalissima. Definire “cantante” Dee Dee Bridgewater non rende giustizia ad una interprete eclettica, comunicativa, che fa del suo strepitoso timbro vocale una tavolozza ricca mille colori, ed in grado di affrontare ogni genere musicale. In questo concerto sarà affiancata da musicisti eccellenti che ne conoscono ogni sfumatura vocale, ogni guizzo creativo e la sua capacità di divertirsi e giocare con il pubblico. Uno spettacolo vero e proprio che si prospetta pieno di sorprese, tanto più che Dee Dee non seguirà un concept, come nei numerosi “tributi” avvenuti in passato, ma canterà brani diversi spaziando tra il Jazz, il Soul, la canzone d’autore, il Rythm and Blues: e se lo può permettere, perché negli anni si è creata un repertorio quasi infinito anche dal punto di vista stilistico. Siate emotivamente pronti, dunque, ad un vero e proprio viaggio nella musica e nella vocalità afroamericane e allo swing incontenibile, irresistibile ed avvincente di una delle più grandi interpreti dei nostri giorni.

26 novembre

PIJI QUINTET & GUESTS

Auditorium Parco della Musica – Roma
SALA PETRASSI ore 21.00

Piji Siciliano, voce e chitarra; Augusto Creni, chitarra manouche; Gian Piero Lo Piccolo, clarinetto; Ominostanco, electronics; Saverio Capo, basso; + guests.

Non tutti sanno che anche il pop può essere molto, molto swing e lo swing può divenire molto, molto pop: un aspetto accattivante di questa corrente musicale così viva e longeva che non potevamo non mostrarvi nel nostro festival, che ne vuole svelare tutti i più disparati aspetti. Piji è un cantautore oramai ben più che emergente, che molti di voi avranno sentito più volte passare anche in radio, e che percorre con crescente successo la corrente dell’electroswing, già vivacissima in Europa, attraverso composizioni originali, naturalmente, e riletture jazzate di brani pop. Uno di essi, “C’è chi dice no” è stato pubblicamente apprezzato dallo stesso autore, l’icona del pop rock italiano Vasco Rossi. Ascolterete uno swing moderno, fatto di una divertente e contagiosa rilettura della tradizione jazzistica gipsy–manouche, del Jazz da ballo, della canzone d’autore, e godrete di testi intelligenti, poetici, ironici e di una musica allegra ed energica fatta di un fascinoso bilanciamento tra acustico ed elettrico: tutte caratteristiche che hanno valso a PiJi la partecipazione a ben due Premi Tenco e l’ottenimento di numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Lunezia ed il Premio Bindi

27 novembre

BIRÉLI LAGRÈNE & GIPSY PROJECT

Auditorium Parco della Musica – Roma
SALA PETRASSI ore 21.00

Biréli Lagrène, chitarra acustica; Mathieu Chatelain, chitarra acustica; Gautier Laurent, contrabbasso; Frank Wolf, violino.

Esiste una forma particolare di Jazz (e di swing) resa celebre dal leggendario chitarrista di origine tzigana Django Reinhardt, che creò la mirabile sintesi tra la musica gitana ed il jazz denominata “Manouche” o “Gipsy Jazz”. Biréli Lagrène, anch’egli di origine gitana, ne viene folgorato fin da piccolo, Reinhardt diventa il punto di riferimento fondamentale per la sua formazione, a soli dodici anni, comincia la sua carriera di concertista in tutta Europa. Biréli si forma però anche ascoltando maestri come Wes Montgomery, George Benson, e anche Jaco Pastorius. Dopo aver suonato Jazz moderno decide di tornare alle origini e diventa uno dei più grandi chitarristi manouche europei. Lagrene presenta in questo concerto, un omaggio a Django Reinhardt, nella tipica formazione del Gipsy Jazz: due chitarre acustiche, violino e contrabbasso. Ascoltare uno dei più grandi interpreti contemporanei del genere è un’occasione assolutamente unica e un’ esperienza emozionante e a tratti persino commovente.

 

28 novembre

ANTHONY STRONG BAND

Auditorium Parco della Musica – Roma
SALA PETRASSI ore 21.00

Anthony Strong, piano, voce; Dave Ohm, batteria; Spencer Brown, contrabasso; Graeme Flowers, tromba; Alam Nathoo, sassofono.

Non c’è Jazz e non c’è swing senza crooners! Ovvero, splendidi interpreti canori di canzoni che hanno fatto sognare intere generazioni con le loro voci calde e potenti: basti pensare a Frank Sinatra, o Tony Bennett, o Mel Tormè fino ad arrivare oggi a Kurt Elling, solo per fare qualche nome. Anthony Strong è un crooner inglese in irresistibile ascesa che con il suo LP “Delovely” (ed il video Cheek to cheek) ha conquistato la scena internazionale cantando e suonando il pianoforte esibendosi al Duc Des Lombards a Parigi, allo Stuttgart Jazz Festival e in Spagna: e non sembra affatto volersi fermare. Una voce affascinante, un senso ritmico irresistibile, il piglio ironico,la sua voce, i suoi arrangiamenti originali, il suo grande senso del palcoscenico vi faranno irresistibilmente schioccare le dita a tempo di Jazz ed apprezzare una voce che rievocherà atmosfere affascinanti con uno stile attuale e inconfondibile. Lo swing si canta!

29 novembre

THE SWEET LIFE SOCIETY

Auditorium Parco della Musica – Roma
TEATRO STUDIO GIANNI BORGNA ore 21.00

The Sweet Life Society è l’idea brillante balenata ad un quintetto di giovani e creativi musicisti alle prese con lo swing classico degli anni Venti e Trenta ma filtrato, riproposto, ridisegnato attraverso la musica elettronica. Un gruppo che si inserisce a pieno titolo nella modernissima corrente musicale denominata “electroswing”. Passato, presente e futuro che compongono musicalmente un contrasto inusuale, a tratti esaltante, che nel live raggiunge la sua massima espressività. Sì, perché questi musicisti il Jazz lo sanno suonare benissimo, ne conoscono a menadito gli stilemi principali e dunque possono permettersi di giocarci divertendosi, il tutto su brani originalissimi, testi ironici, ricchi di inserti di rap e graffianti sonorità futuribili.. Un vero e proprio spettacolo che gioca sui contrasti, curati fin nei minimi particolari, e che si avvale anche di filmati in bianco e nero, dj set, abiti vintage: perché lo swing è anche e soprattutto gioioso e sfrenato divertimento.

 

30 novembre

ORCHESTRA OPERAIA “SWING & NEW DEAL”

Auditorium Parco della Musica – Roma
SALA SINOPOLI ore 21.00

Ospiti speciali: Andrea Tofanelli, tromba; Marco Guidolotti, clarinetto; Andrea Biondi, vibrafono.
Marta Colombo, voce; Mario Caporilli, Fabio Gelli, trombe; Stan Adams, Luigino Leonardi, Roberto Pecorelli, tromboni; Claudio Giusti, Alex Tomei, Carlo Conti, Duilio Ingrosso, sassofoni e legni; Alessandro Gwis, pianoforte; Manlio Maresca, chitarra; Marco Loddo, basso; Pierpaolo Ferroni, batteria.
Direzione e Arrangiamenti: Massimo Nunzi.
Lone Arrangers/Codirettori ed arrangiatori: Claudio Toldonato, Alberto Buffolano, Damiano La Rocca, Marco Vismara.

L’Orchestra Operaia prende ispirazione dalle band che si formarono durante la Grande Depressione, in uno scenario alla “U.S.A.” di John Dos Passos, e descritte nelle decadenti atmosfere del Grande Gatsby di F.S.Fitzgerald. Per reagire al crollo dell’economia e delle speranze nella “Land of Many Opportunities”, nacquero le orchestre “cooperative”, che, unendo le forze, poterono rilanciare il mercato musicale con prodotti di grande pregio ed ottenere straordinari risultati commerciali ed artistici, partendo dalla condivisione totale degli oneri e degli onori. Isham Jones creò il terreno per il primo “Woody Herman’s Thundering Herd” e Glen Grey formò la Casaloma, una delle più longeve e rinomate orchestre del secolo scorso.
Con questo progetto l’Operaia farà ascoltare alcuni rari arrangiamenti originali, scritti per orchestre famose come quelle di Ellington, Basie, Herman e Goodman ma anche molte “chicche”, nate esclusivamente per la danza e legate a nomi meno conosciuti come Charlie Barnet, Chick Webb, la Casaloma di Glen Grey, Artie Shaw, Jimmie Lunceford e a veri geni dell’arrangiamento come Fletcher Henderson e Jimmy Mundy. Nell’Orchestra Operaia, figurano come ospiti speciali il trombettista Andrea Tofanelli, il clarinettista Marco Guidolotti e il vibrafonista Andrea Biondi. L’altro elemento interessante sarà il vivido rapporto fra la musica ed il ballo con esibizioni di ballerini professionisti, che riprodurranno perfettamente le coreografie dell’epoca, guidati da Vincenzo Fesi e da un gruppo di scuole di Lindy Hop.

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