JAVIER GIROTTO, IN QUARTETTO, CHIUDE PESCARA JAZZ OFF

Javier Girotto Quartet. Javier Girotto, sassofoni e flauto. Natalio Mangalavite, pianoforte e voce. Luca Bulgarelli, contrabbasso. Emanuele Smimmo, batteria e percussioni.

Pescara Jazz Off 2014 si conclude venerdì sera alle 21.15 con il nuovo progetto “argentino” di Javier Girotto. Il sassofonista, infatti, porterà sul palco dell’Auditorium Flaiano di Pescara i brani e le atmosfere di Alrededores de la Ausencia, in quartetto.

Javier Girotto è uno dei musicisti più sensibili e capaci  in circolazione. L’ambiente musicale è quello del jazz ma anche quello della musica argentina, del tango in particolare, di cui è uno dei principali esponenti in Europa, sin dalla metà degli anni novanta quando pubblicò il primo di dieci dischi con gli Aires Tango, una delle formazioni di riferimento di quella rilettura del tango con elementi jazzistici che ha appassionato decine di migliaia di spettatori nel corso degli anni.

Al suo attivo ha una trentina di dischi, come leader o co-leader, in uno dei quindici differenti progetti che porta in giro per l’Europa. Alrededores de la Ausencia, il suo ultimo disco, è un atto d’amore, assoluto e irrinunciabile, alla propria musica, alle proprie radici culturali, alle sconfinate terre d’Argentina. Come dice lo stesso Girotto, nelle note di copertina del lavoro, «era da tanto tempo che volevo fare un disco solo con artisti argentini e che fosse realizzato a Cordoba. Ho deciso così, insieme a Mingui Ingaramo, di contattare dei musicisti che oltre ad essere dei talenti fossero degli amici, per registrarlo insieme a loro. Vivendo da tanto tempo fuori del mio paese e suonando con musicisti incredibili provenienti da tutto il mondo mi sento di dire che l’esperienza vissuta con questi ragazzi è stata di pura emozione e grande sentimento; l’alchimia umana, l’energia e la positività, create nello studio, mi hanno fatto vivere sensazioni irripetibili. Durante la registrazione di “Alrededores de la ausencia” ho trovato quello che cercavo e riferendomi al meraviglioso tema di Horacio, (che è anche il titolo del disco) ho pensato di dedicarlo a tutte le persone assenti che però continuano a stare intorno a noi come angeli custodi, ai 30.000 assenti argentini, ai nostri cari». Il riferimento è. come è facile immaginare, ai 30.000 desaparecidos argentini durante la dittatura militare tra il 1976 e il 1983 e questo spiega il titolo, traducibile in “intorno all’assenza”.

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