AL CIRCUS LINA SASTRI CANTA LA NAPOLI DEL CUORE

Grande attesa per Lina Sastri,

che inaugurerà la 48ª Stagione Teatrale della Società del Teatro e della Musica

con un vorticoso spettacolo in musica, prosa e danza.

L’appuntamento è al teatro Circus di Pescara,

oggi alle 21,

Mercoledì alle  21

e Giovedì alle 17.

Scritto, diretto e interpretato dall’attrice e cantante partenopea, Linapolina – Le Stanze del cuore è uno spettacolo musicale che ci consente un bel viaggio nella canzone napoletana, ma non solo: ci saranno anche tango, fado e flamenco che Lina Sastri, sulla scena con danzatori e musicisti, interpreterà con la sua consueta bravura.

I brani che ascolteremo nello spettacolo sono i classici della canzone napoletana riarrangiati e interpretati da par suo: Maruzzella, Malafemmina, Era de maggio, ‘O sole mio, I’ te vurria vasà.

 Linapolina è un grande spettacolo che conquista il pubblico, che non abbandona il teatro se non al secondo richiestissimo bis, di solito Napul’è di Pino Daniele.

Sul palcoscenico, insieme alla Sastri, i musicisti Filippo D’Allio, chitarra – Ciro Cascino, pianoforte – Salvatore Minale, percussioni – Claudio Romano, seconda chitarra e mandolino – Gennaro Desiderio, violino – Gianni Minale, fiati – Sasà Piedipalumbo, fisarmonica – Luigi Sigillo, contrabbasso e il danzatore Raffaele De Martino.

Note di regia – «Il mio nome finisce con l’inizio del nome della mia città, il nome della mia città finisce con l’inizio del mio nome, il nome della mia città comincia con la fine del mio nome, il mio nome comincia con la fine del nome della mia città. “Linapolina”. Ho provato a dirlo come un unico suono, e sembra proprio di dire, di cantare, sempre…Napoli…senza fine, Napoli, all’infinito. E’ per questo che ho voluto chiamare così questo spettacolo, questo concerto in musica e parole dove racconto la mia terra con la sua musica immortale, infinita, accompagnata da otto musicisti, passando, come sempre, dalla parola alla musica, alla danza, in un flusso dell’anima che va e viene, come il mare. Come sottotitolo ho scelto “le stanze del cuore” perché, scrivendolo, provandolo, mi sono accorta che ogni parola, verso, o nota visitavano uno spazio del palcoscenico, facevano vivere suoni e pensieri. Per la prima volta, ogni parola è scritta da me, ogni verso è nato di getto, e così è rimasto, e l’ho collocato nello spettacolo, che così è diventato una “cantata poetica in musica”. Cominciai con “Cuore mio” a raccontare la mia musica che si fa teatro, e poi seguirono “Melos”, “Corpo celeste”, “Mese Mariano”, e poi le parole de “La casa di Ninetta”, fino a “Per la strada”, dove scelsi la musica napoletana contemporanea. Ora è tempo di ritornare a casa, quella conosciuta, ma con il bagaglio di questi anni, che mi hanno fatto mescolare da sempre strumenti e note senza fermarmi alle vie conosciute, ma cercando, sempre, vie nuove di musica, percorsi che non hanno paura di cantare la tradizione senza limitarsi alla tradizione, cercando nella musica il teatro, guardando ad ogni canzone come a un momento di emozione da comunicare con la voce, con il canto, con il corpo, con il cuore, con l’anima. Con la scelta degli strumenti e dei colori della musica, con la luce, con i silenzi. La libertà è la nota più bella, me la concedo, è il regalo più grande che mi fa la musica, è per questo che la scelgo, oggi più che mai, come una tappa importante della mia vita dedicata al teatro e all’arte».

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