QUEL GRAN GENIO, STRANIERO, DI CAMUS

In occasione dei cento anni dalla nascita di Albert Camus, il Teatro Immediato di via Gobetti, a Pescara, diretto da Edoardo Oliva,  mette in scena “La condanna” – da quel capolavoro trascendente che è Lo straniero di Camus, miscelato alla storia personale del grande scrittore e filosofo francese ma cresciuto ad Algeri.

L’appuntamento è per stasera alle 21 e per domenica alle 17.30, nel quadro della rassegna “I classici all’ora del tè”.

La condanna, così si intitola il testo di Roberto Melchiorre, restando fedele allo spirito di questa rassegna, intreccia la biografia dell’autore con le pagine del romanzo. A raccontarci alcuni degli episodi della vita dello scrittore, ma soprattutto a penetrarne il carattere, è la stessa madre di Camus, interpretata da Valeria Ferri. «Una straordinaria figura di donna, prima che di madre – afferma Melchiorre – la quale, con la sua dignitosa e silenziosa povertà,  ha insegnato al figlio un amore radicato nella tragedia della vita». Altra protagonista della rappresentazione sarà la città di Algeri. «Nulla si può capire di Camus – sostiene lo scrittore pescarese – se non lo si immagina tra i suoni e gli odori del porto di Algeri, la puzza di benzina che a sera si mischia con quello del pesce, le cantilene degli arabi che sfidano le canzoni di J. Brel, il traffico delle strade principali che soffoca la voce del muezzin, le calde serate dorate simili alla pelle degli abitanti di questa città, aperta, come ha affermato lo stesso Camus,  al cielo come una bocca o una ferita». Tuttavia, al centro dello spettacolo,  c’è Meursault – interpretato da Edoardo Oliva – il protagonista de Lo straniero, un uomo che vive con la passiva indifferenza di chi è cosciente di come sia l’insensatezza a dominare ogni cosa. Le scene sono di Francesco Vitelli, a condurre la lettura è Roberto Melchiorre.

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